Quasi 9 genitori su 10 accusano i giovani di passare troppo tempo sui videogiochi

Genitori Giovani Videogiochi – news di Valentina “AkemiMas” Malara

L’86% dei genitori afferma che i giovani passino troppo tempo davanti ai videogiochi, facendo però implicito riferimento alle abitudini dei propri figli e quindi rischiando di non essere oggettivi… o almeno così suggerisce un recente sondaggio.

 

Vi sarebbe anche una differenza tra le abitudini videoludiche dei ragazzi e delle ragazze, secondo la C.S Mott Childrens’s Hospital National Poll on Children’s Healt: i genitori dei maschi lamentano una dipendenza maggiore rispetto ai genitori delle femmine; i ragazzi, nello specifico, passerebbero dalle tre alle quattro ore davanti alle console o al PC.

I genitori intervistati lamentano di come i videogames si frappongano tra i giovani e gli altri aspetti della vita, come le relazioni familiari e sociali (46%), il sonno (44%), i compiti (34%), le amicizie non sul web (33%) e le attività extracurriculari (31%).

Anche se molti genitori credono che i videogiochi possano avere ripercussioni positive sui ragazzi, lamentano anche impatti negativi dovuti dal gioco prolungato” dice Gary Freed, co-director e pediatra della Mott Poll. “Dovrebbero porre dei limiti per ridurre le conseguenze negative e non minare sonno, famiglia, relazioni e performance scolastiche“:

Ma, spesso, i genitori non hanno la reale percezione delle tendenze di gioco dei propri figli: secondo chi ha un figlio che gioca giornalmente, il 54% dei genitori riporta che il giovane gioca per più di quattro ore al giorno; chi invece assiste a sessioni di gioco occasionali, si divide tra il 13% di “dipendenti dal gaming” e il 78% di giocatori per meno delle ore precedentemente indicate.

Molti genitori dei giocatori assidui hanno poca concezione del tempo che i propri figli passano a giocare con i propri compagni” afferma Freed.

Mentre il 71% dei genitori pensa che i giochi possano essere positivi per i propri figli, altri (44%) cercano di limitargliene l’uso: in particolare, i genitori di soggetti compresi tra i 13 e i 15 anni cercano di filtrare le esperienze, incoraggiandoli a giocare di persona piuttosto che online. I genitori intervistati hanno poi strategie diverse di limitazione, come incoraggiare altre attività (75%), mettere tempi limite di fruizione (54%), incentivare per limitare il gioco stesso (23%) e nascondere le macchine da gioco (14%). (Ovviamente i dati delle percentuali non da 100% in caso di somma in quanto i quiz erano a risposta multipla).

Freed ha poi fatto notare che un utilizzo moderato può solo giovare ai giovani, al contrario di una costante fruizione che va invece a danneggiare gli altri aspetti sociali; raccomanda quindi ai genitori di provare a giocare con i propri figli per lanciare messaggi positivi ed essere maggiormente efficaci nell’imposizione dei limiti, evidenziando come l’atto di condividere l’interesse con i giovani potrebbe migliorare la comunicazione e l’interazione familiare.

Il sondaggio di Mott Poll è basato su 963 genitori di ragazzi compresi tra i 13 e 18 anni.

Fonte: eurekalert.org

 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!
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