Le statistiche di autokill di Modern Warfare indicano che il reverse boosting è un problema serio

Autokill Modern Warfare – news di Pietro “OnlyApples” La Selva

Le statistiche di autokill in-game provenienti da CoD tracker sembrano suggerire che il nuovo titolo di Infinity Ward, Call of Duty: Modern Warfare, soffre di un mai così pesante reverse boosting.

 

Con l’avvicinarsi della season 1 di Modern Warfare, i fan hanno subito individuato alcune caratteristiche del gioco che vorrebbero vedere modificate e migliorate. Ci sono già state alcune lamentele per l’assenza dei prestigi e altre cose, ma le maggiori lamentele sono quelle relative al matchmaking.

Il matchmaking skill-based è stato al centro di contenziosi per anni all’interno delle community. Idealmente, con questo metodo il giocatore viene messo all’interno di una partita con giocatori più o meno allo stesso livello di abilità, per un matchmaking sulla carta più equilibrato e competitivo.

Ma secondo alcuni fan questo metodo tende a punire i giocatori con una curva di apprendimento evidente ed a proteggere quelli meno skillati. Non vi è una conferma dell’integrazione del sistema su MW, ma il silenzio da parte degli sviluppatori ha fatto credere alla community che sia così.

Il reverse boosting è invece una pratica che vedrebbe dei giocatori performare in modo volutamente carente per abbassare il proprio rate uccisioni/morti.

L’immagine qui sotto mostrano la top 10 dei giocatori in base alle autokill, e si può notare una media di autokill intorno alle 25 a partita, e per molti questo sembra possa dipendere solo da alcuni giocatori che stanno effettuando il reverse boosting.

Sembrerebbero però essere molto più di 10 giocatori a stare effettuando il reverse boosting. Ancora sotto vi è la classifica che va dal posto 100 al 105, con giocatori aventi una media di 49 autokill a partita.

Il matchmaking skill-based, lo ripetiamo, non è confermato in Modern Warfare, ma i tentativi dei giocatori di sabotare il proprio rateo morti/uccisioni suggerisca la presenza di un problema serio di reverse boosting.

Un continuo commettere autokill dovrebbe rovinare il rateo morti/uccisioni di un giocatore per garantirgli così un posto in partite con giocatori di abilità minore per un certo periodo di tempo.

Fonte: Dexerto

Il suo vero nome è Pietro, è del '94 ed è appassionato di videogiochi e di altre forme di intrattenimento, come film e libri, soprattutto a tema fantascientifico. Insomma, il classico nerd ma senza il QI sopra la media. Si nutre di mele pixellose quasi ogni giorno, che di certo non gli levano il medico di torno.