Arriva in Italia Academic Singles, il sito di dating classista

Academic Singles – Comunicato Stampa – Valerio Vega

“Ti amo ma solo se fai parte dell’elite”. La pensano così almeno 6 single su 10, e per questo motivo arriva Academic Singles… Trova l’anima gemella che non sfigurerebbe vicino ad Alberto Angela.

 

Ti amo ma solo se sai hai letto Baricco, se hai gusto nel vestire, azzecchi i congiuntivi e, se possibile, guadagni quanto o più di me. Sono queste le persone a cui si rivolge Academic Singles (www.academic-singles.it), il sito di dating che arriva in questi giorni in Italia dedicato a chi cerca un’anima gemella con un requisito essenziale: che abbia un livello socioculturale o socioeconomico pari o superiore al nostro.

Nato nel 2017 e diffuso oggi in oltre 40 Paesi, Academic Singles ha avuto in due anni un successo via via sempre crescente. Si pensi che oggi in tutto il mondo gli affiliati hanno superato i cinque milioni, di cui più di un milione soltanto in Europa.

“Il successo di un sito di dating classista si fonda su un’evidenza sociologica sempre più diffusa: le persone si accoppiano più spesso e più volentieri se appartengono allo stesso gruppo, se fanno entrambe in qualche modo parte di un branco, spiega Kevin Pineau, portavoce europeo della piattaforma. Più delle affinità caratteriali insomma, per un numero sempre più elevato di persone contano altri fattori: indossare una medesima divisa, anche solo professionale, frequentare gli stessi circoli, parlare lo stesso linguaggio”.

Insomma, nel potenziale partner, soprattutto dopo una certa età, si guarda il curriculum professionale, la carica sul bigliettino da visita, talvolta i libri che ha sullo scaffale. A confermarlo i dati dell’indagine commissionata a SWG proprio da Academic Singles, da cui emerge che lo status nella scelta del partner è decisivo per il 64% dei single italiani.

La tendenza accomuna i Paesi occidentali ma anche molti Paesi latinoamericani (Academic Singles è diffuso in Messico, Brasile, Cile, Colombia, Perù) e dell’Estremo Oriente (oltre il Giappone, Singapore, Taiwan, Malesia, Tailandia, Indonesia) dove il sito è stato lanciato quest’anno con un successo crescente.

Per iscriversi al sito (si può fare anche scaricando l’apposita app per IOS e Android) si compila un questionario in cui ci si va a definire in base alla nostra propensione/attitudine alla carriera e al successo, all’interesse che abbiamo, o meno, per le discipline scientifiche piuttosto che per quelle umanistiche, alle capacità che riteniamo di avere nel parlare o nell’ascoltare, nel riflettere o nel passare all’azione, oltreché ovviamente la propria professione, la propria istruzione e il proprio livello di reddito. Quest’ultimo ovviamente non viene rivelato all’esterno ma viene utilizzato dal sistema per associare persone simili tra di loro.

Cosa ne pensate di questo sistema? Pensate anche voi che il proprio partner debba avere un pedigree di razza? O siete dell’idea diametralmente opposta?

 

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”
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