Il sequel di The Outer Worlds non sarà open world

Sequel The Outer Worlds – news di Andrea “Kobla” Panicali

The Outer Worlds non ha fatto in tempo ad uscire, che Obsidian già non vede l’ora di far uscire un sequel.

 

Parlando con Game Informer, quando gli è stato chiesto di un possibile sequel open-world Leonard Boyarsky ha dichiarato: “Forse. Ma penso che il franchising si spinga un po’ lontano da quello. È un’opera polposa nello spazio in cui sei un ragazzo o una donna che vola da un posto all’altro, esplorando un sistema solare. Quindi avere una mappa gigante potrebbe essere deleterio.”

Facendo eco a quell’idea è stata la designer narrativa Nitai Poddar, che ha aggiunto “Sono sempre scettica su questa idea che sembra andare in giro nello sviluppo dei AAA secondo cui il mondo aperto è lo standard. Penso che sia molto facile esaurirsi nei giochi open world perché tendono ad essere così tentacolari, così enormi, che ogni gioco open world che giochi tende ad essere semprea la stessa cosa”, ha continuato Poddar. “Vai qui, raccoglilo, vedi in quel punto di riferimento. Penso che ci sia molto valore nell’avere un gioco aperto che sia ancora strutturato attorno a singoli livelli.”

The Outer Worlds ha vaste aree, ma non è un gioco open-world in senso stretto. Ognuno dei numerosi pianeti che visiti sono aree separate nelle quali viaggi attraverso un menu della mappa. Quindi, mentre momento per momento il gioco sembra un gioco open world grazie alle dimensioni di ogni mappa del pianeta, tecnicamente non è un gioco open world. Poddar lo paragona a Mass Effect, che ha fatto sembrare enorme la sua galassia nonostante fosse in realtà una serie di livelli.

Boyarsky ha anche osservato che Obsidian, sperando in un budget più ampio per qualsiasi potenziale sequel, vorrebbe mantenere The Outer Worlds come un progetto un po’ più piccolo, con livelli di personale gestibili. Ciò significa naturalmente un uso intelligente delle risorse e i mondi aperti tendono ad essere molto intensivi da quel punto di vista.

Fonte: ign

 

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.