The Surge 2 – recensione di Giovanna “Ninny” Maresca
The Surge 2, seguito del soulslike a tema cyberpunk sviluppato da Deck 13 e distribuito da Focus Home Interactive è arrivato in redazione… Lo abbiamo spolpato a dovere e finalmente siamo pronti a dirvi la nostra!
Il team tedesco Deck 13 si è cimentato per la prima volta con un titolo di stampo Souls-like nel 2014 con Lords of the Fallen, un titolo valido, ma che non convinse proprio del tutto, forse perché troppo acerbo.
E’ doveroso sottolineare che il termine Souls-like (i giocatori appassionati conosceranno questo genere) indica tutti quei videogiochi ispirati al celebre titolo di From Software “Demon Souls”, che ha sempre messo in difficoltà i giocatori, costringendoli a lunghe sessioni di “trial and error” a causa di meccaniche altamente punitive e nemici particolarmente ostici, in grado di uccidere con pochissimi colpi.
Qualche anno dopo Deck 13 ci ha riprovato con The Surge, altro Souls-like, che mantiene tutti i tratti distintivi del genere. Troveremo quindi la classica barra della stamina, le MedBay (i falò) dove riposare e ripristinare gli iniettabili (le pozioni curative) ma andando a resuscitare, immancabilmente, tutti i nemici uccisi. Si può aumentare il livello del personaggio tramite gli “scarti metallici”(le anime) che vanno persi in caso di morte, ma con la possibilità di recuperarli recandoci nel punto in cui siamo stati sconfitti.
In The Surge il team ha però introdotto delle novità ben distintive: a partire da una cupa ambientazione Sci-Fi, che completamente si distacca da quella fantasy dei titoli di From Software, all’introduzione della meccanica di smembramento dei nemici, la quale, oltre all’aspetto scenico fornito dalla cut-in in puro stile “fatality”, funge da sistema di farm per equipaggiamento e materiali per il crafting.
Sono poi presenti dei droni, una sorta di “pet”, che ci aiuta durante i combattimenti, e infine il sistema degli impianti: una sorta di chip da inserire all’interno dell’armatura per personalizzare in modo molto variegato la build del personaggio.
E così, carichi di anni di esperienza nel genere, nonché dei feedback ricevuti sui titoli precedenti, il 24 settembre 2019 i ragazzi di Deck 13 sono tornati con The Surge 2, sequel diretto di The Surge, nel quale ci vengono riproposte tutte le meccaniche vincenti del primo capitolo, e il tutto è stato raffinato con varie migliorie, piccole e grandi, che andremo a vedere in seguito.
The Surge 2 – Fra passato e presente
Negli eventi del primo capitolo vediamo i “naniti” (una tecnologia sviluppata dalla CREO ed originariamente pensata per il ripristino e il rinvigorimento dell’ambiente) andare fuori controllo a causa di un malfunzionamento, trasformando tutti i presenti nello stabilimento in macchine assassine, siano essi cyborg, robot o umani potenziati.
The Surge 2 si apre con un brevissimo filmato iniziale, in cui si vede un aereo di linea (sul quale viaggia il nostro protagonista) essere colpito dai detriti del razzo Utopia, per poi precipitare sulla città più vicina allo stabilimento della CREO… Jericho City, questo il nome della futuristica metropoli, viene invasa, o per meglio dire “infettata” dai naniti, trasformandosi in uno scenario post-apocalittico brulicante di macchine assassine.
Ci viene poi proposto un editor del personaggio non particolarmente brillante a causa delle limitate scelte di personalizzazione, per poi essere subito fiondati nell’azione: ci risvegliamo nella zona medica di una prigione armati di 2 defibrillatori come tirapugni! Dovremo poi farci strada fino alla prima MedBay per ottenere l’esoscheletro potenziato, punto cardine di tutto il sistema di combattimento. Per chi avesse visto Elysium, il film del 2013 con Matt Damon: Sì! Proprio quel tipo di esoscheletro.
The Surge 2 – Una varietà infinita di armi tutte da provare
Il sistema di combattimento è basato quasi esclusivamente su attacchi melee (per attaccare a distanza dobbiamo affidarci ai droni), e The Surge 2 ci offre un roster di armi veramente ampio. Ce ne sono tantissime, sia ad una che due mani, che possono essere impiegate per attacchi pesanti e leggeri, o combo innescate da varie sequenze dei due.
Ogni arma appartiene ad una categoria ben precisa specificata nel menù. Le animazioni d’attacco sono condivise tra le armi appartenenti alla stessa categoria, ma le varie statistiche (il danno base, il consumo di stamina, o eventuali danni elementali aggiuntivi) vanno a rendere uniche anche armi appartenenti alla stessa classe.
Per fare un esempio prendiamo 2 martelli a due mani: mentre uno ha attacchi leggermente più veloci che infliggono meno danni, l’altro avrà animazioni più lente, ma maggiori probabilità di stordire l’avversario.
Possiamo affermare, in linea generale, che non ci sono armi migliori di altre, tutto dipende dalla situazione che dobbiamo affrontare e con quale approccio vogliamo farlo.
Ci sono tre classi delineate dal set di armatura indossato: Goliath (armatura pesante), Sentinel (media) e Operator (leggera).
Se preferiamo un personaggio veloce con attacchi in stile “toccata e fuga” dobbiamo optare per l’Operator. Se preferiamo affrontare i nemici in stile “tank” allora la nostra scelta ricadrà sul Goliath: grosso, lento in cerca di apertura fra gli attacchi nemici per sferrare un colpo devastante con la sua arma a 2 mani. O una via di mezzo tra le due? Classe Sentinel.
Una delle novità che ho maggiormente gradito riguardo alle armi è stato l’abbandono del sistema di specializzazione. Nel primo capitolo più si usava un determinato tipo di arma più ne aumentava l’affinità, aumentando i danni inferti. Questo ci spingeva a rimanere vincolati ad una determinata categoria. Con la rimozione della suddetta specializzazione viene lasciato campo libero alla sperimentazione di tutti i tipi di arma, consentendoci di utilizzare quella che più si addice al momento (o al nostro gusto) senza sacrificare un bonus ai danni.
The Surge 2 – Un set di armature per ogni occasione
Altra nuova feature molto interessante è la possibilità di poter registrare fino a 3 set di equipaggiamento (arma, armatura e impianti) da poter cambiare con la pressione di un solo tasto, permettendoci di adattarci a qualsiasi situazione in maniera rapida e riducendo i “tempi morti” spesi nel menù a sistemare, di volta in volta, l’equipaggiamento: un set per affrontare i boss grossi e cattivi, uno più adatto al farming di scarti metallici o, volendo affrontare nemici muniti di lanciafiamme, set con resistenza ai danni da fuoco.
Anche il sistema di parata è stato rivisitato diventando una “parata direzionale”: in pratica bisogna premere il tasto parata più lo stick nella direzione da cui proviene il colpo (su, giù, destra o sinistra). La cosa, di primo acchitto, può lasciare spiazzati, ma è stato inserito un impianto, ottenibile proprio nei primi minuti di gioco, il quale, tramite una semplice indicazione grafica, ci mostra da quale direzione arrivano i colpi. Questo ci da la possibilità di familiarizzare col nuovo sistema in modo più semplice.
The Surge 2 – KenShiro ci fa un baffo
Va poi menzionata la batteria, terza barra dall’alto presente nella HuD.
La batteria serve ad attivare varie skill speciali, tra cui gli smembramenti, gli attacchi dei droni o utilizzare gli iniettabili. Riempire la barra della batteria è semplice: basta picchiare i nemici; ma inizia a svuotarsi se lasciamo passare troppo tempo senza attaccare, spingendoci ad avere un approccio più aggressivo.
In The Surge 2 è possibile ripristinare le cariche degli iniettabili curativi consumando batteria, quindi più picchiamo più possiamo curarci. Questo si traduce in un ulteriore boost alla fluidità dei combattimenti.
Il sistema di puntamento è rimasto invariato: si può genericamente puntare ad un nemico o puntare ad una specifica parte del corpo (testa, torso, braccia o gambe). Colpendo ripetutamente la stessa parte ci darà la possibilità di reciderla e assisteremo a delle vere e proprie fatality in stile Mortal Kombat; ce ne sono per tutti i gusti in base all’arma utilizzata e quale parte viene recisa (per i deboli di stomaco è possibile disattivare le cut-in dal menù opzioni).
Se colpiamo una parte scoperta (tutti i nemici ne hanno almeno una) infliggeremo più danni. Se invece recidiamo una parte corazzata, o che impugna un’arma (nel caso di braccia) otterremo un drop. Il sistema di crafting è quindi strettamente legato allo smembramento. Facciamo un esempio: ci interessa l’elmo che abbiamo visto in testa ad un nemico; dobbiamo decapitarlo la prima volta per ottenerne il progetto; poi staccare un tot numero di teste (non necessariamente provviste dello stesso tipo di elmo) per procurarci i materiali necessari a crearlo.
The Surge 2 – Sviluppo del nostro personaggio
In The Surge 2 la crescita del personaggio risulta molto più lineare rispetto ad altri titoli di questo genere, vista l’assenza dei classici parametri potenziabili (forza, destrezza, intelligenza, etc…).
Spendendo scarti metallici presso una MedBay possiamo aumentare il livello del personaggio, ottenendo dei punti da spendere in upgrade per barra della vita, della stamina o efficienza della batteria.
Con l’aumentare del livello del personaggio viene incrementata, automaticamente, anche l’energia atomica. Quest’ultima ha la funzione di limitatore di quello che possiamo equipaggiare. Ogni pezzo di armatura o impianto ha un suo costo in energia atomica, e più un pezzo è forte maggiore sarà il suo costo. Difficilmente, quindi, potremo indossare tutti i pezzi più forti a nostra disposizione senza sottoporci a sessioni di grinding per aumentare il livello.
The Surge 2 – Ambientazione varia e futurista
In The Surge 2 l’ambientazione è stata trasferita dagli angusti e ristretti corridoi dello stabilimento CREO ad un’enorme metropoli: Jericho City.
La città è divisa in 10 zone esplorabili, ma in realtà passeremo la maggior parte del tempo solo in 5 di esse.
Ogni zona offre uno scenario molto diverso dall’altra. Per citarne alcuni avremo il porto, tutto ruggine e pozzanghere, le fogne e i claustrofobici tunnel sotterranei (che molto ricordano alcune zone del primo capitolo), l’ospedale scuro e spaventoso, e la riserva naturale di Gideon’s Rock, col suo verde lussureggiante ed i canyon rocciosi, che più spicca fra tutto il resto in contrasto con i toni di grigio che pervadono il resto della metropoli.
La mappa di Jericho City è stata gestita in modo magistrale, e, man mano che si procede, sbloccheremo un’intricatissima rete di scorciatoie che collega l’intera città, nulla invidiando ai vari Souls.
The Surge 2 – Graficamente parlando
L’impatto grafico di The Surge 2 non fa gridare al miracolo ma non sfigura per nulla come gioco di ultima generazione.
In versione PC (testato con una GTX 1070) mantiene i 60fps in qualsiasi situazione, anche le più concitate.
Una nota negativa va, invece, alla gestione della camera. Nelle zone più ristrette, come i tunnel e le fogne, le scene di smembramento soffrono di inquadrature completamente decentrate. Altri problemi contro alcuni boss molto grossi, con situazioni di caos totale quando il boss salta o si muove velocemente.
The Surge 2 – Una trama non certo accattivante
La vera pecca di cui soffre The Surge 2, almeno a mio parere, è proprio la storia.
La trama sembra uscita da un B movie sci-fi, dove la I.A. di turno impazzisce e inizia a seminare morte e distruzione.
Già dopo poche ore di gioco diventa tutto abbastanza scontato. Sono presenti molti più npc e dialoghi rispetto al primo capitolo. Ma i personaggi che incontreremo sono tutti relativamente anonimi, e i dialoghi, siano essi relativi alla storia principale o alle missioni secondarie, non sono certo delle opere di scrittura.
Lo stesso protagonista stavolta è anonimo; nell’editor iniziale ci viene fornita la scelta tra alcuni preset (il tecnico specializzato CREO, o l’ex trafficante d’armi, per citarne alcuni) accompagnati da una brevissima descrizione. Ma qualunque sia la scelta effettuata l’impatto sulla storia sarà praticamente nullo. Cercare la bambina misteriosa che abbiamo visto nel filmato iniziale è una scusa per farci esplorare la città.
The Surge 2 – Ma nonostante tutto
Tutto questo, però, poco importa, perché la fluidità dei combattimenti, o della progressione in generale se vogliamo, ci prenderà così tanto da ritrovarci, quasi senza accorgercene, ad esplorare le varie aree della metropoli con il puro scopo di smembrare più nemici possibili prima di ritirarci alla MedBay più vicina.
Se siete appassionati di Souls-like, The Surge 2 è un must! E risulta un titolo molto interessante e da provare anche per i neofiti del genere.
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