Intervista a Neil Druckmann su The Last of Us II – La sessualità di Ellie, la violenza nei videogiochi e la “morte” di Joel

Intervista Neil Druckmann – news di Valentina “AkemiMas” Malara

Neil Druckmann si è concesso ad un’intervista davvero corposa sulle pagine di Telegraph dove, tra una riflessione e una risata, ha rivelato di più su alcuni degli argomenti chiave del suo nuovo titolo in uscita, The Last of Us II. Vi proponiamo qui di seguito quanto dichiarato dal director di Naughty Dog, ma vi avvisiamo che sono esplicitati alcuni SPOILER provenienti dalle demo dedicate alla stampa specializzata!

 

Durante la premier di The Last of Us II, Druckmann dichiarò di aver sviluppato il gioco non solo per le 17 milioni di copie vendute dal titolo del 2013, ma anche perché trovava che la storia di questo mondo post-apocalittico che lui aveva in mente fosse narrabile solo tramite il media videoludico e che fosse quindi necessario proseguire.

“Nel primo gioco non avreste mai pensato di poter prendere il controllo di Ellie. Come ci sente a giocare tutta l’avventura con Joel e ad avere poi questo twist nel secondo capitolo, controllando solo la sua vecchia spalla e non lui?” si domanda Druckmann.

“Ci sono molte cose che accadono in questo gioco che sono uniche per il nostro media e che vanno a tentare di spiegare l’idea complessa di ciclo della violenza. L’idea che la violenza non esista solo teoricamente ma che il fare giustizia ne sia un vero e proprio mezzo ha delle ripercussioni pesanti sul concetto stesso della parola; tutte queste nozioni filosofiche vengono esplorate da un media come il videogioco in maniera davvero unica!”

“Il ciclo della violenza” è un’espressione frequentemente usata da Druckmann durante l’intervista e il director sembra molto legato al concetto e allo spiegarne l’entità durante il gioco. Ovviamente, tende a precisare che il gioco non si limiterà ad essere fonte di riflessione, ma quest’ultima verrà tradotta in vero e proprio gameplay.
Facendo riferimento ad una delle prime sezioni giocabili dalla stampa, più precisamente quella in cui Ellie sfida un gruppo di paramilitari a Washington, Druckmann dice: “Non so se ci si senta peggio ad uccidere un cane o un essere umano, ma sicuramente ci si sente male. E quando senti il cane guaire, vi è una reazione emotiva forte: ti senti sporco e colpevole e queste sono sensazioni che solo un videogioco può restituirti! Non ti senti come quando guardi un film, lì è qualcun altro a compiere il fatto. Qui invece, sei tu, e non puoi girarti dall’altra parte”.

Durante la demo però è possibile evitare di uccidere un cane, o i più cani, sfruttando l’integrazione perfetta dello stealth nel nuovo titolo di Naughty Dog. Sta al giocatore decidere come approcciarsi, nulla più e nulla meno. L’intervistatore di Druckmann per Telegraph ha affermato di essere stato molto tentato e di aver ucciso più di un nemico del corso della demo, e il director ne ha approfittato per calcare la mano sul concetto di violenza: “Questo è un piccolissimo esempio di quello che stiamo facendo. Ci sono cose più complesse che vi mostreranno la violenza e non voglio dirvi nulla per non rovinarvi il gioco!”.

The Last of Us II è però un tripudio di personaggi e approfondimenti sul loro carattere, specialmente sulla protagonista, Ellie. La sua relazione con Dina, la ragazza che ha baciato nel trailer rilasciato lo scorso anno, ha sollevato riflessioni e polemiche, ma ha sicuramente mostrato un lato di Ellie che non avevamo avuto modo di vedere durante il primo gioco (tralasciamo qui il discorso su Left Behind).

“Il gioco mostra Ellie in un momento diverso della sua vita, dove si fa trascinare maggiormente dalle sensazioni, si sente coinvolta e il cuore comincia a batterle forte” spiega Druckmann, “è bello vestire in panni di un personaggio che ha due aspetti così diversi: da una parte la Ellie forte e violenta, dall’altra quella più teen, felice di scoprire cosa siano amore e attrazione. E non saranno solo questi gli aspetti del suo carattere che vedrete!”

Nella demo viene mostrata una scena molto bella dedicata al “passo successivo” di Ellie e Dina nella loro relazione, dove le due si scoprono in seguito ad una riflessione sul bacio della sera prima. Ricordando le polemiche in merito al bacio, ci chiediamo se fosse davvero necessario confermare Ellie come omosessuale, etichettandola, e anche Druckmann sembra ridere al pensiero.

“Penso che per noi Ellie sia sempre stata omosessuale e che ora lo stiamo solo confermando al pubblico là fuori! Ellie è una teenager e vogliamo davvero approfondire il suo rapporto con Dina, con tutto ciò che ne deriva! Non abbiamo reso il personaggio omosessuale per renderlo controverso, è semplicemente la natura di Ellie ad uscire fuori”.
Tuttavia, avere un personaggio interamente omosessuale come principale in un gioco AAA di questa portata e fama non risulta essere un grande passo avanti per queste tematiche nel medium?

“Ho avuto molte persone che mi hanno detto quanto Ellie li abbia aiutati a fare coming out con le famiglie o gli amati” dice Druckmann in proposito, “e per noi è sempre bello incoraggiare e sostenere, spingersi oltre i limiti. E per limiti, intendo differenti tipi di personaggi! Avremo un cast vario che ci aiuterà a narrare una storia migliore!”.
Ovviamente, tutto ruota attorno alla storia. The Last of Us II è un titolo che vuole rimanere celato per quanto riguarda il comparto narrativo e che si limita ad accennarci di una Ellie molto arrabbiata, in cerca di vendetta e che affronterà un viaggio davvero complesso. Sembra però che questa vendetta sia strettamente correlata a Dina, forse ad una sua ipotetica morte, e questo è visto da parte del pubblico come un “ritrattare” l’esposizione degli omosessuali, ritenendoli più “sacrificabili” degli eterosessuali.

Druckmann sembra pronto a tale accusa, perché risponde a tono:
“Ok, qui lo dico: numero uno, noi non condanniamo nessun personaggio o pregiudichiamo il destino; riteniamo che il modo migliore per “eguagliarlo” agli altri sia narrare la sua storia in modo spontaneo, senza pensare al suo orientamento o passato. Vogliamo parlarvi della sua complessità, della sua bellezza e nel caso di Dina di quanto sia capace, vulnerabile e speciale! Numero due, ci teniamo a specificare che dovete approcciarvi a The Last of Us II consapevoli del fatto che la vita di nessuno è a rischio, nessuno è condannato a prescindere, né Ellie, né Dina, né Joel o chiunque altro”.

In merito alle morti, quella di Joel sembrava abbastanza scontata in questo capitolo, eppure eccolo spuntare vivo e vegeto nel trailer mostrato durante lo State of Play da poco trasmesso. La credenza secondo la quale l’ex protagonista fosse morto è da attribuire ai primi trailer mostrati e quindi la giornalista di Telegraph ha chiesto a Druckmann se anche la morte di Dina possa essere un semplice fraintendimento. Egli ha riso.

“Non vedo perché dirlo. Se vi spiegassi questi dettagli rovinerei l’esperienza di gioco, scoprirlo sta a voi. I trailer puntano ad avere un grosso impatto sulle persone, a mostrare e non mostrare, a far capire e a non far capire. È il gioco poi a dirvi la verità!”.

Infine, riguardo l’importanza di un gioco come The Last of Us II e su cosa si provi a svilupparlo, Druckmann ha dichiarato:

“Questa storia è ambiziosa e complessa, piena di personaggi ed eventi. Non ci eravamo promessi di fare il miglior gioco della nostra storia, è venuto da sé. Il tutto si è scolpito da solo e arriverete a dei momenti in cui vi sembrerà di giungere alla fine ed invece si aprirà solo un’altra sezione di gioco.
Il gioco è talmente esteso da non entrare in un disco solo, ma ha richiesto ben due BluRay! E la sua ambizione ci ha portato ad escludere il multiplayer per regalarvi un’esperienza singleplayer totalizzante”.

The Last of Us II uscirà il 21 Febbraio 2020 e noi sinceramente non vediamo l’ora.

Fonte: telegraph.uk.com

 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!
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