PS5 punta agli hardcore gamer: mossa vincente o passo falso?

PS5 hardcore – news di Valentina “AkemiMas” Malara

Michael Pachter, famoso analista di Wedbus Securities, ha recentemente pronosticato che il prezzo di PS5 potrebbe attestarsi sugli 800 dollari, cosa che potrebbe significare una grossa battuta di arresto fin dal principio per la console next-gen di casa Sony… Ma la compagnia ha risposto in modo significativo tramite un tweet.

https://twitter.com/adalberacht/status/1147818367585120256

PS5 hardcore – Le diatribe sul prezzo non finiranno mai…

Secondo quanto dichiarato dal CEO di Sony al Wall Street Journal, la compagnia mira ai giocatori hardcore per la prossima generazione; Kenichiro Yoshida ha infatti affermato che “i dettagli sono diventati più importanti che mai” e che su PS5 verrà implementata la tecnologia del ray-tracing, capace di creare ottimi effetti visivi.

La console “aumenterà sensibilmente la qualità grafica” grazie al nuovo hardware e unendo questa qualità alla concentrazione che la compagnia dedicherà ad ogni titolo, verranno fuori grandi progetti. Per Sony infatti si punterà alla “qualità” e non alla “quantità”.

 

Questa, inizialmente, parrebbe una mossa azzeccata: la compagnia genera molti profitti dalla divisione PlayStation e il voler piazzare PS5 ad un prezzo elevato in virtù delle qualità tecniche della macchina, unendo a ciò un parco titoli in arrivo sicuramente invidiabile, spronerebbe molti giocatori ad investire su di una console “bella e brava”, come si suol dire.

Tuttavia, vi è il rovescio della medaglia. Un prezzo troppo alto potrebbe scoraggiare il piazzamento delle unità nel primo anno di vita, cosa fondamentale nel ciclo di una console; inoltre, bisogna valutare l’impatto che i “pochi giochi, ma buoni” potrebbero avere sugli introiti.

Secondo Newzoo, un provider di ricerca del settore, i gamer si possono dividere in otto categorie di cui la maggior parte non rientrano nel settore “hardcore” a cui Sony sembra puntare. Solo il 9% degli utenti acquista le macchine in base alla potenza degli hardware, mentre il 13% spende ogni centesimo in giochi; dall’altra parte abbiamo il 46% degli utenti, definibili come “time filler”, ovvero coloro che giocano a tempo perso e che certamente non potrebbero spendere cifre ingenti su di una console, e “cloud gamer” ovvero chi gioca sfruttando servizi streaming e non è interessato alla componente hardware. 

Mentre Microsoft e Nintendo potenziano e ricercano in merito ai servizi in cloud, Sony sembra voler impiegare le sue energie sulla fascia hardcore che però, ricordiamo, è una minoranza. Questo potrebbe essere un problema per l’avvio di PlayStation 5 e la sua “forza” nella nuova generazione…

Voi che ne pensate?

Fonte: cnn.com

 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!
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