F1 2019 – recensione di Andrea “Kobla” Panicali
Ci siamo, è finalmente uscito l’attesissimo F1 2019, l’ultima fatica di Codemasters, parecchio in anticipo rispetto ai suoi predecessori, ma si sa, la chiamata pubblicitaria è più forte di qualsiasi altra cosa. Andiamo a scoprire insieme questo arcade-sim!
F1 2019 – Recensione – LA CARRIERA
L’aggiunta più importante in questo nuovo capitolo del franchise targato Codemasters è senza ombra di dubbio la F2. Questa categoria è stata richiesta a gran voce dai fan nel corso degli anni, e finalmente è arrivata; la cosa negativa, però, riguarda la licenza di questo campionato, che è del 2018. Quindi team e piloti saranno dello scorso anno. Oltre ciò, è stata aggiunta una specie di “storia” nella carriera, fatta di rivalità con i piloti, cutscene ed altro ancora. Il tutto basato sulle risposte date ai giornalisti durante le interviste ed il nostro comportamento in pista. Ora non si tratta più solo di correre, si è coinvolti in qualcosa di molto più grande, diventando “piloti” di F1 a tutto tondo.
Non è tutto rose e fiori, però, in quanto la carriera di F2, dura veramente pochissimo, e non si ha neanche il tempo di prendere dimestichezza con il Force FeedBack di queste vetture, o con i circuiti, in quanto dura solo per tre scenari e quasi tutti di brevissima durata. Si ha quindi la netta sensazione che la carriera di F2 sia un qualcosa di “non completo”; probabile che il lancio così in anticipo abbia giocato negativamente sotto questo aspetto.
I giocatori che iniziano la carriera in F2, rimarranno estasiati dal sistema di rivalità, con cutscene quasi fosse una storymode basata sulle proprie decisioni. Nel momento in cui si approda in F1, però, ci si accorge che era solamente una “trappola”. La carriera torna la stessa di sempre; niente cutscene, niente rivalità complesse, niente di tutto quanto si fosse assaggiato in F2, dando ulteriore prova che forse si è stati molto frettolosi. Di positivo c’è, finalmente, il passaggio dei piloti di team in team. Quindi per chi desiderasse vedere Hamilton vestire di rosso, in carriera potrebbe ben sperarlo visto che i cambi casacca valgono anche per i piloti ufficiali. L’IA è decisamente migliorata rispetto allo scorso anno, soprattutto per quanto riguarda i piloti che fanno dell’aggressività il loro pane quotidiano.
La sensazione generale, resta quella che non sia cambiato tantissimo rispetto allo scorso anno, se non per l’aggiunta della F2 e per la sponsorship ufficiale con Fanatec. Sicuramente questo F1 2019 sarà un “titolo di transizione” in vista di F1 2020, soprattutto per quanto riguarda la story mode.
F1 2019 – Recensione – GRAFICA
Il salto di qualità rispetto alla versione precedente è evidente e notevole, permettendo ai giocatori su PC di godere appieno del motore al limite del fotorealismo. Peccato non sia ottimizzato al meglio, e richieda molte, molte risorse per girare tutto ad ULTRA, ma ne vale comunque la pena.
Sicuramente la cosa fatta meglio di questo titolo, ma un titolo che vuole avvicinarsi al simracing, pur restando arcade-sim, non può vivere solo di grafica.
F1 2019 – Recensione – HANDLING
Personalmente ho trovato tanta, tanta difficoltà a settare al meglio il volante su questo F1. Cosa che invece è risultata essere molto più intuitiva con quelli precedenti.
Il ForceFeedBack è veramente troppo forte, sia con le F2 (Ci mancherebbe altro) sia con le monoposto di massima categoria. Oltre mezza giornata spesa a settare nei minimi dettagli il ritorno di forza, i cordoli, la pressione del freno e dell’acceleratore. Se uno lasciasse le impostazioni di base, il gioco risulterebbe totalmente ingiocabile.
Angolo di sterzo stretto, freni troppo sensibili alla minima pressione e non modulabili, acceleratore troppo responsivo e tante altre impostazioni. Si può pensare tranquillamente che i giochi non dovrebbero essere “plug&play”, soprattutto con i volanti, ma al tempo stesso F1, che è un arcade-sim, non può essere più complicato nei settaggi di titoli simulativi veri e propri.
Sicuramente la pecca più grande di questo gioco che impedisce di godersi al meglio le prime ore.
F1 2019 – Recensione – MULTIPLAYER
Il piatto forte di F1 2019 è sicuramente l’online, complice il fatto che il campionato eSports abbia preso piede sempre di più nel corso degli anni.
Quest’anno è stato implementato un sistema di rating molto simile a quello già visto in altri giochi, come iRacing ed Assetto Corsa Competizione. Ai giocatori viene assegnato un punteggio in base a quanto sono puliti in pista, alla loro sportività ed alla loro velocità. Questo permette di avere delle lobby più o meno simili per quanto riguarda l’abilità, evitando di trovare l’Hamilton di turno che ti dà 3 secondi al giro.
Divertente anche la possibilità di personalizzare la tuta, il casco, la livrea della vettura da multiplayer, con alcune grafiche acquistabili separatamente. Nella versione provata da me, la Legends Edition, erano già presenti le grafiche di Ayrton Senna ed Alan Prost. Molto simpatiche.
Per concludere, quest’anno tornano le F1 classiche, con delle sfide totalmente dedicate ad esse. Ti potrai cimentare al volante della iconica Lotus 72D, o la McLaren del 2008 che ha consegnato il primo mondiale nelle mani di Lewis Hamilton, o tante tante altre vetture che hanno fatto la storia. È possibile guidarle in eventi della carriera, o in eventi singoli.
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