MotoGP 19 – Recensione – PC, PS4, XBOX ONE, SWITCH

MotoGP 19 – recensione di Andrea “Kobla” Panicali

Come ogni anno, Milestone si presenta in griglia di partenza con un nuovo capitolo di MotoGP, ma questa volta ha l’esperienza di un anno sulle spalle del motore grafico Unreal Engine 4. Sarà riuscita a risolvere i problemi dello scorso anno?

 

I giocatori più “navigati” saranno già a conoscenza dei problemi dello scorso capitolo della serie targata Milestone. Alla base di tutto ci fu il passaggio dal motore proprietario all’Unreal Engine 4, il quale è molto più permissivo, ma necessita di una conoscenza ben approfondita per padroneggiarlo al meglio.

Per questo motivo, MotoGP 18 può essere considerato un titolo di “attesa”, mentre quello di cui parliamo oggi, MotoGP 19, è ciò che Milestone avrebbe voluto rilasciare già lo scorso anno.

Più volte la casa stessa ha rimarcato sul fatto che questo titolo arcade-sim sia stato costruito ATTORNO e PER la community; stavolta, infatti, pare abbiano fatto centro, o quasi. Vediamo nel dettaglio.

MOTOGP 19 – RECENSIONE – CAMBIO DI TRAIETTORIA

Al primissimo avvio di MotoGP 19, la cosa che balza all’occhio al giocatore è un menù totalmente rivisto in ogni sua parte, più moderno, più accattivante, più fluido e più rumoroso.

Purtroppo la prima cosa che ho fatto appena avviato il gioco è stato sistemare i volumi, perchè erano veramente “molesti”.

Dopo aver sistemato al volo i settaggi, ci si perde qualche secondo ad osservare le varie modalità presenti: la classica carriera, le modalità veloci, le nuovissime sfide classiche, il multiplayer ed un’intera sezione dedicata ai mondiali esports. Per chi non lo sapesse, dietro al brand MotoGP c’è un vero e proprio universo dove oltre agli alieni che corrono su quei proiettili da oltre 260 cavalli tra i cordoli reali, ce ne sono anche altri che si danno battaglia tra i cordoli virtuali. Personalmente provai lo scorso anno a qualificarmi ad una gara esports, ma il livello era talmente elevato da farmi ritirare con la coda tra le gambe.

Nel prossimo futuro parleremo dei mondiali eracing dei vari giochi sim e meno sim in circolazione, perciò restate sintonizzati su Nerdream! 

MOTOGP 19 – RECENSIONE – ANALISI DEI DATI

La novità più importante è sicuramente quella riguardante le Sfide Classiche, le quali, come dice già il nome, sono sfide che permettono al giocatore di impersonare vari piloti di varie epoche sulle moto più affascinanti di tutti i tempi in quelle che son risultati essere gli avvenimenti più belli della storia del motociclismo.

Dalla pole position di Rainey a Brno nel 1993 prima del suo tragico incidente a Misano, alla più recente battaglia tra Marc Marquez e Jorge Lorenzo nel 2013 a Jerez. Sarà quindi possibile guidare e sbloccare tutte le moto ed i team iconici del passato, con l’aggiunta di due circuiti storici: Donington Park e la bellissima Laguna Seca. Personalmente, da grande tifoso della Cagiva, mi è dispiaciuto non trovare la bellissima C594 di Kocinski, però non per questo risulta essere una sezione noiosa, anzi.

Le modalità veloci ci permetteranno di guidare tutte le moto presenti in gioco, anche le divertentissime MotoE. So cosa state pensando, moto ed elettriche non possono stare nella stessa frase, ma dategli una chance e non ve ne pentirete.

Una particolare menzione spetta alla carriera, rinnovata e divisa in due tronconi principali: Carriera Standard e Carriera Pro.

La prima permette di gestire il tutto a proprio piacimento, con i rewind, difficoltà, fisica della moto, meteo, consumi e via discorrendo; mentre la Pro è quella più complessa. La durata della gara può essere al minimo del 50% rispetto a quella reale, la difficoltà parte dal 90% fino ad arrivare al 120%, meteo variabile, ma purtroppo non ancora dinamico, consumo reale delle gomme, niente possibilità di riavvio della sessione o di rewind. Sicuramente una bella modalità capace di attirare a sè i più competitivi, come le sirene soggiogano i marinai.

MOTOGP 19 – RECENSIONE – TUTTI IN GRIGLIA

Per quanto riguarda il multiplayer ne faccio una menzione particolare, perchè stavolta, Milestone, sembra aver veramente colto nel segno ed ascoltato ciò che la community chiedeva: i server dedicati.

Per i profani può sembrare una cosa da poco conto, ma avere i server dedicati in un gioco arcade-sim come questo, permette a tante piattaforme online di creare campionati sui server gestiti da Amazon; senza considerare la possibilità di scegliere la stanza che più si aggrada con le impostazioni che si preferiscono e la possibilità di giocare in un server privato con i propri amici.

Insomma, quest’anno a MotoGP 19 non manca nulla per poter salire senza indugi nell’Olimpo dei giochi arcade-sim. Grazie Milestone, da tutti noi.

MOTOGP 19 – RECENSIONE – COM’È IL TUO STILE?

Piccolo paragrafo dedicato alla graditissima e preziosa possibilità di personalizzare il proprio pilota al meglio. La migliorata conoscenza del motore grafico Unreal Engine 4 e l’esperienza accumulata con le personalizzazioni di Ride 3, ha permesso agli sviluppatori di aggiungere anche su MotoGP 19 la personalizzazione del “brand” del pilota.

Cosa significa questo? Coloro che sono colti da una “vena artistica” potranno creare da zero la grafica del proprio casco, il proprio numero sulla carena e perfino la toppa sulla tuta. Il primo giorno ci ho perso una nottata per fare queste tre cose, e non sto scherzando, sono andato a dormire alle 6 del mattino. Senza considerare la personalizzazione dello stile di guida.

Non siamo ai livelli di Ride, dove è possibile scegliere per filo e per segno anche la minima cosa, ma siamo molto, molto vicini.

MOTOGP 19 – RECENSIONE – STACCA!

In conclusione parliamo della parte più importante, senz’ombra di dubbio, di un gioco che vuole essere il più simulativo possibile, mantenendo però la sua impronta arcade: la fisica.

Questa è decisamente migliorata rispetto al suo predecessore, lasciando una sensazione, pad in mano, veramente piacevole. Chattering, sliding, bloccaggi e pompaggi sono trasferiti alla vibrazione in un modo così naturale da essere trasmessa in maniera quasi perfetta al giocatore, come se fosse un force feedback di un volante.

Per coloro che sono già stati in pista nelle realtà con la moto ci siamo capiti, per chi invece non ha avuto questa fortuna, stiamo semplicemente affermando che le vibrazioni aiutano a capire molto l’andazzo in pista.

Il comportamento della moto, durante le varie fasi di gara o di prova, cerca di essere il più simulativo possibile; la pista che offre sempre più grip mano a mano che aumenta la gommatura sull’asfalto, le gomme che giro dopo giro tendono a consumarsi e di conseguenza si è costretti a fare le prove libere per capire quale set sia più efficace per effettuare tutti i giri con il passo più costante possibile senza perdere troppo nei confronti degli avversari ed infine la temperatura. Sì la temperatura delle gomme. Questa incide tantissimo, come nella realtà, sul rendimento della stessa.

Uno pneumatico troppo freddo non offrirà lo stesso grip di uno in temperatura ottimale, così come caricare troppo l’anteriore in percorrenza o forzare troppo il posteriore in accelerazione aumenterà il degrado ed alzerà la temperatura, allungando le staccate ed aumentando il pompaggio del monoammortizzatore.

Una nota negativa? L’IA. Quest’anno hanno aggiunto una Intelligenza Artificiale che si adatta allo stile di guida del giocatore, il quale viene studiato, curva dopo curva, attaccato, messo sotto pressione, forzato, però… Sono dei kamikaze.

Se dovessero trovarsi sotto il secondo di distacco, alle staccate, fanno degli affondi tali che o rialzi la moto, o ti prendono in pieno. Oppure, lo sai che ci sono, stacchi un metro prima ed incroci la traiettoria in percorrenza. IA imprevedibile, forse troppo. 

 

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.