Total War: Three Kingdoms – Recensione – PC Windows

Total War: Three Kingdoms – recensione di Andrea “Kobla” Panicali

Creative Assembly è uscita con Total War: Three Kingdoms, ennesimo titolo della saga strategica più famosa di sempre. Questa volta si sposta in Cina, durante il periodo dei Tre Regni; un’ambientazione tanto affascinante quanto romanzata nella storia. Ecco la nostra recensione…

 

Per quelli che mi conoscono sanno bene che non sono un grande stratega; non ho mai avuto il piacere di approfondire particolarmente i videogiochi strategici, ma questa volta ho deciso di cimentarmi in questa impresa. Non con un capitolo “facile”, bensì con uno dei più complessi in circolazione, Total War.

Questa recensione è quindi scritta da chi è totalmente novellino di questa saga, ed in qualche modo anche del genere. Fulcro di tutto sarà quindi capire: quanto è difficile Total War: Three Kingdoms per un “rookie”?

Total War: Three Kingdoms – Recensione – Un po’ di storia…

L’ambientazione storica del gioco ci porta nella Cina dei Tre Regni: Wei, Shu e Wu, nel 190 d.C., periodo nel quale vi fu una profonda crisi provocata dalla fine della Dinastia Han, con la lotta al potere venutasi a creare successivamente.

Questo periodo storico è famoso tanto nel cinema, quanto nel mondo videoludico e quello letterario, esso è infatti uno dei più romanzati, date le informazioni arrivate fino ad oggi che narrano di eroi dai grandi poteri.

Total War: Three Kingdoms – Ehilà, mi aiuti!?

Per un rookie, affacciarsi ad un Total War per la prima volta non è mai semplice.

Il gioco è tutt’altro che intuitivo (Parlandone con alcuni giocatori più esperti, ho scoperto non essere solo una mia sensazione) e ti butta in mezzo alla mischia senza se e senza ma.

Nella campagna è presente un mini tutorial, ma non è sufficiente a spiegare le decine di informazioni a schermo che appaiono al giocatore; il che mi ha obbligato più e più volte a sperimentare o ad arrivarci ad intuito. Sicuramente un titolo che fa della vastità il suo punto di forza, ma che è reso anche “difficilmente capibile” da chi non ha mai installato in vita sua un Total War sul proprio PC.

Con un po’ di imbarazzo ammetto di aver capito solo dopo una ventina di ore a cosa servissero determinati oggetti e come si equipaggiassero. Nonostante la sua difficoltà, però, non è per niente stancante o frustrante, perchè il giocatore novizio è come un bambino, ed ogni volta scopre sempre cose nuove che potrà usare nella battaglia successiva o perchè no, in una trattativa con un capo fazione. Sono convinto che non mi basterà tutta l’estate per capire questo Total War nella sua interezza.

Total War: Three Kingdoms – La Cina è grande

Total War è diviso in due grandi sezioni, una più grande che dà una visuale “isometrica” della Cina tramite la quale è possibile muoversi e gestire tutta la diplomazia, ed una tattica che gestisce gli scontri sui campi di battaglia.

La prima sezione è quella più complessa, che mi ha richiesto molte, molte ore per essere compresa quasi appieno, ed è tramite la sezione strategica che si gestisce praticamente tutto. Tramite essa si gestiscono le risorse, è possibile espandere il proprio territorio, ampliare le città e migliorarle, reclutare nuove truppe per il proprio esercito ed ultimo, ma non per importanza, la diplomazia. Questa, a mio avviso, è una delle parti più complesse e forse meglio studiate in Total War: Three Kingdoms. Oltre a dover curare i rapporti con i vicini, è necessario guardare anche dentro il proprio orticello, emanando editti che possano dare più o meno bonus e tecnologie; a questo bisogna aggiungere la propria corte, la quale avanzerà sempre più richieste mano a mano che diverremo più influenti.

Ognuno dei personaggi facenti parte della corte avrà delle richieste diverse, alcune volte anche sempre più elevate e si dovrà trovare un compromesso utile affinchè siano soddisfatti per evitare che se ne vadano o peggio, ci tradiscano.

Abbiamo parlato anche dei rapporti con i vicini, i quali sono veramente tanto delicati. Espandere i propri confini in pochissimi turni può risultare deleterio nel lungo periodo, in quanto le altre fazioni non vedranno di buon occhio questo avanzamento repentino. Il giocatore dovrà quindi essere paziente, aspettare il momento più opportuno per attaccare e difendersi, stringere accordi spesso non convenienti nell’immediato, ma che in una decina di turni possono, in qualche modo, ribaltare totalmente la situazione politica dei territori confinanti con il nostro.

In poche parole, Creative Assembly ha dato alla diplomazia il ruolo centrale, forse quello più importante, lasciando intendere che le armi non sempre siano la soluzione a tutto.

Total War: Three Kingdoms – La tigre ed il dragone

Essendo il gioco ambientato in periodo molto romanzato nella storia, anche gli eroi hanno il loro peso sul gameplay.

Due le modalità di gioco disponibili: Romance e Records.

La prima dà veramente tanto risalto agli eroi, mostrando sul campo di battaglia tutte le loro abilità e la loro potenza. Un eroe solo, ad esempio, se equipaggiato bene, riesce a sbaragliare un intero plotone nemico. Ai giocatori più navigati questa cosa potrebbe non piacere, ma d’altronde parliamo della versione romanzata della storia, quella in cui i generali sono gli eroi veri, e non gli eserciti con le loro strategie.

Ogni eroe, poi, è veramente fondamentale sia sul campo di battaglia sia nella mappa strategica, in quanto è possibile assegnare loro determinati compiti in giro per il regno, in maniera tale da aumentare la propria influenza e diminuire quella dei propri avversari.

La modalità Records, invece, è la classica di Total War, dove eserciti formati da centinaia o migliaia di unità si scontrano su vari terreni e la strategia la fa da padrone e gli eroi diventano semplici unità. Anche le battaglie sono tutt’altro che semplici, riuscire a capire come muovere determinate unità, quali siano più adatte a determinati tipi di scontri rispetto ad altre richiede tempo, tanto tempo e tante battaglie perse per chi dovesse trovarsi a giocare per la prima volta un Total War.

Come detto in precedenza, però, il titolo non è frustrante, e nonostante l’elevata difficoltà per i neofiti è godibile in tutto e per tutto. Ogni scoperta ne aumenta la longevità ed il modo in cui si approccia alle battaglie.

Total War: Three Kingdoms  Recensione – Conclusioni

A livello tecnico, personalmente, è risultato decisamente gradevole sia dal punto di vista visivo che sonoro.

Vedere centinaia di soldati tutti diversi, con le proprie armi ed i propri vestiti che si muovono all’unisono è veramente appagante.

Anche il sonoro regala piacevoli sensazioni, il doppiaggio in lingua cinese con i sottotitoli in italiano aiuta il giocatore ad immedesimarsi ancora di più in quello che può essere considerato uno dei periodo storici più romanzati di sempre.

Io ho potuto provare la versione ad edizione limitata fisica, la quale si è presentata veramente bene, con all’interno i suoi tre dischi di installazione, ed un poster a doppia faccia: in una è presente l’intera mappa di gioco; sull’altra ci sono tutti gli eroi di tutte le fazioni. Veramente molto carina.

A livello di ottimizzazione non si è mai visto un calo di frame o qualche tentennamento, nonostante a schermo apparissero migliaia di unità. Giocatori più esperti e navigati di Total War mi hanno riferito che in passato questa saga ha sofferto inizialmente di una ottimizzazione non sempre bilanciata, ma questa volta pare abbiano colpito nel segno.

Di seguito la configurazione PC di prova:
– CPU: Intel i5 6600k
– GPU: NVIDIA GeForce GTX 1060 6gb
– 16gb di RAM
– Windows 10 64bit

 

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.
Exit mobile version