Vambrace: Cold Soul – Recensione – PC Windows

Vambrace: Cold Soul – recensione di Valentina “AkemiMas” Malara

Devespresso Games non è uno studio di sviluppo che ci suona nuovo, a ben pensarci: già autori della fortunata serie di surival horror 2D The Coma, il team sudcoreano torna a lavoro su Vambrace: Cold Soul, un’opera interessante e piena di spunti argomentativi. Pubblicato da Headup Games il gioco è stato rilasciato il 28 Maggio 2019 su Steam e arriverà su console nel corso del terzo quadrimestre del 2019.
Dopo averlo terminato e averci riflettuto a lungo, siamo pronti a darvi il nostro verdetto!

 

Vambrace: Cold Soul – Il muro di ghiaccio.

Evelia Lyric è costretta a compiere un arduo viaggio per recarsi al capezzale del padre, ormai deceduto, nella città di Icenaire: giunta all’ingresso della cittadina scoprirà che quest’ultima è circondata da un enorme ghiacciaio che parrebbe essere valicabile solo grazie al bracciale che la ragazza sta portando presso il corpo del padre, il Vambrace.

Il gelo sarà però una sfida troppo grande per la giovane che, accasciatasi al suolo, verrà salvata da un gruppo di ricognitori provenienti dal rifugio di Dalearch, caratterizzato dalla presenza di razze fra loro ostili ma costrette a coesistere per sopravvivere. Al suo risveglio la protagonista verrà accusata di essere parte dei Green Flame, un gruppo nemico che ha lanciato un’orrenda maledizione sul luogo e al quale si contrapporrà dopo essersi conquistata la fiducia degli abitanti di Dalearch.

Tutto ciò è solo l’incipit di una storia ben più profonda, variegata e narrata alternando filmati a descrizioni provenienti dagli oggetti che troveremo in-game. Lo spessore delle fazioni che abitano la città di Dalearch è innegabile e ben presto saremo coinvolti in tutta una serie di trame, sotterfugi e intrighi degni di un romanzo davvero ben scritto.

I personaggi sono scritti bene, ci sono alcuni richiami a giochi ben più famosi (come Biggs e Wedge, vero fans di Final Fantasy?) e in generale l’iter narrativo convince a più riprese, conquistando il giocatore e facendolo restare incollato allo schermo fino alla fine.

Vambrace: Cold Soul – Un viaggio nel freddo e nella paura.

In Vambrace: Cold Soul dovremo gestire un party composto da quattro personaggi, scambiabili e reclutabili presso la piazza della città.

Ognuno di loro avrà ovviamente una serie di caratteristiche che lo contraddistinguono, con classi riconoscibili dagli avvezzi al gioco di ruolo come, per citarne alcuni, il tank o l’arciere; è bene specificare però che tutti i personaggi di Vambrace hanno un’abilità speciale ed unica, come l’individuare delle trappole sul terreno o lo scassinare le serrature.

L’interfaccia presenta delle barre da tenere sotto controllo: la prima è la barra della vita, il cui scopo è ovviamente segnalare la salute del personaggio; la seconda è la barra dell’energia, che servirà a sfruttare della abilità particolari dei vari personaggi; la terza ed ultima è quella del vigore, che verrà pregiudicata dagli spostamenti o dai turni effettuati in battaglia e, come per quella vitale, una volta scesa a zero porterà sullo schermo del PC un bel GAME OVER, sicuramente poco gradito.

Gli elementi ambientali avranno un forte impatto sul vigore dei nostri personaggi, ragion per cui dovremo fare molta attenzione al freddo, alle trappole pronte a colpirci e ai nemici. Come se ciò non bastasse avremo anche un indicatore della “paura”, pronto ad aumentare qualora ci imbatteremo negli “spooky”, fantasmi presenti in alcune location del titolo; l’unione di tutti questi fattori ostili e indicatori fa intuire come Cold Soul non voglia porsi come una “passeggiata di piacere”, ma come una vera e propria sfida al giocatore, a tratti persino frustrante.

Un’interfaccia non proprio intuitiva non aiuta l’utente meno paziente a cimentarsi nel gioco, confondendo qualche pulsante ed indicatore e proiettando il gioco in un sistema di comandi che, soprattutto se si gioco tramite il controller, diventa abbastanza tedioso. Il consiglio è quindi quello di affidarsi a mouse e tastiera e di rodare un po’ nelle prime aree prima di cimentarsi nel pieno dell’avventura.

Vambrace: Cold Soul – Il 2D non è mai stato un problema!

Da un punto di vista visivo, si resta a bocca aperta ben presto. Il design dei personaggi convince a pieno e ognuno di loro presenta elementi vincenti a caratteristici, capaci di restare impressi; le ambientazioni sono davvero ben riuscite, il gioco restituisce al giocatore il senso di freddo e claustrofobia offerto da numerosi luoghi presenti in-game e ammettiamo di aver esitato a proseguire a volte solo per il gusto di ammirare quanto ci trovavamo di fronte e ciò non è per nulla scontato trattandosi di un gioco in 2D!

I filmati sono di ottima fattura e a livello tecnico non abbiamo trovato sbavature di sorta. La colonna sonora è perfetta in ogni situazione e ambiente e il doppiaggio originale in inglese è lodevole; peccato davvero per l’assenza della localizzazione italiana che potrebbe pregiudicare il successo di un titolo sicuramente meritevole di attenzione.

Vambrace: Cold Soul – La differenza tra “difficile” e “frustrante”.

Non giriamoci attorno, lo abbiamo accennato nella sezione dedicata al gameplay ma forse non ci abbiamo calcato adeguatamente la mano: Vambrace è un gioco difficile. Punto.

Volendo scendere nei dettagli, potremmo dire che la costante necessità di tenere sotto controllo gli indicatori del vigore e dello spavento, nonché il numero preoccupante di nemici in certe sezioni, spesso uniti ad avversità ambientali di vario genere, non permette una fruizione tranquilla dell’avventura.

Il gioco risulta spesso frustrante, a volte anche ingiustificatamente, e sebbene una difficoltà impegnativa sia sempre gradita, in questo caso ci sentiamo di sottolinearla come un difetto. “Difficile” e “frustrante” sono infatti due termini diversi e diverso è il modo in cui Vambrace: Cold Soul si approccia al giocatore, tediandolo a volte per il solo gusto di farlo e non con fini di “sfida” o intrattenimento.

In base a quanto detto, il gioco presenterà una longevità variabile a seconda del tempo che impiegherete a uscire dalle situazioni più complesse: in linea generale potremmo tuttavia attestarla sulle 7-8 ore, a patto di non restare bloccati troppo a lungo in una sezione di gameplay specifica!

 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!