Rage 2 – Recensione – Xbox One, PS4, PC

Rage 2 – recensione di Valentina “AkemiMas” Malara

Rage 2, seguito del primissimo capitolo uscito nella scorsa generazione, è stato rilasciato il 14 Maggio 2019 su Xbox One, PC e Playstation 4. Il titolo di ID Software e Avalanche Studios è uno sparatutto ambientato in un vasto open world, nel quale il giocatore si muoverà grazie a mezzi di ogni tipo e spinto dalla sete di giustizia e vendetta. Vestendo i panni della nostra eroina, abbiamo cominciato e terminato il viaggio e siamo ora pronti a parlarvene!

 

Rage 2 – Recensione – L’ultimo ranger

L’Autorità è tornata: il suolo trema sotto i passi di gigantesche creature, ibridate in laboratorio, e il cielo è scosso dai lampi delle armi di un esercito pronto a far sparire la razza umana, guidato dallo spietato Generale Cross.

Dal canto loro gli umani non hanno intenzione di cedere e nei panni di un eroe o un’eroina, a seconda di chi sceglieremo ad inizio partita, rappresenteremo la resistenza, l’ultima speranza della specie.

La storia di Rage 2 non presenta elementi originali o mai visti, si limita a darci un motivo per esplorare il grande mondo che avremo a disposizione senza spingersi troppo oltre narrativamente. Walker, la nostra protagonista, ha una caratterizzazione appena sufficiente e i tre personaggi che con lei svilupperanno il progetto Daga, ovvero la “risposta” all’invasione dell’Autorità, appartengono a categorie di aiutanti già visti e conosciuti in altre opere. Insomma, se le trame profonde sono la vostra passione certamente il titolo di Avalanche Studios e ID Software non fa per voi.

Rage 2 – Recensione – Un’ampiezza non richiesta

Parlando di ciò che concerne la parte realmente “ludica” della produzione, Rage 2 ha alti e bassi a seconda di che aspetto del gioco si vada ad esaminare.

Spenderei subito qualche parola a favore del sistema di shooting, sicuramente fiore all’occhiello del titolo.

La sensazione iniziale è quella di trovarsi di fronte ad un titolo molto classico, capace di prendere a piene mani dagli sparatutto anni ’90 e dalle loro evoluzioni, con elementi alla Doom molto marcati.

Il gioco è frenetico, le armi possono essere scambiate velocemente e ognuna presenta un impatto diversificato, spaziando da mitragliatrici letali a fucili a pompa capaci di far saltare un cranio con un colpo, senza dimenticarci di lanciafiamme e “revolver futuristiche”. Non dimentichiamo inoltre che Rage 2 offre una serie di abilità molto utili in combattimento; ad esempio, il super-salto ci farà librare in aria e atterrare scatenando una forte onda d’urto, oppure lo scatto che, come da nome, ci farà muovere molto velocemente durante il combattimento.

Le abilità e le armi potranno essere sbloccate tramite le Arche, strutture di solito ben protette che, una volta affrontate, ci riserveranno non pochi gingilli utili e una serie di munizioni che fanno certamente comodo.

Parlando di Arche, bisogna specificare che quest’ultime andranno trovate nel mondo di gioco e questo ci permette di affrontare il secondo aspetto “marcato” di Rage 2, ma anche il più controverso: l’open world. L’impatto iniziale con l’ambiente restituisce subito un senso di vastità notevole. La mappa del gioco è molto ampia e, nonostante la presenza di attività e missioni secondarie, l’impressione costante durante le ore di gioco è di star vagando nel vuoto; le ambientazioni inoltre non risultano variegate abbastanza da colpire il giocatore, limitandosi ad offrire piane desertiche, paludi e zone rocciose spesso uguali fra loro. Insomma, la costruzione dell’open world poteva e doveva essere fatta meglio, anche considerando le missioni proposte.

La campagna principale e le missioni secondarie di Rage 2 non differiscono nei contenuti, offrendo bene o male le stesse attività. L’obiettivo più comune sarà quello di liberare un avamposto insediato dai Bulli, ribelli capaci di lanciare granate battendole via con una mazza da baseball, o dall’Autorità stessa, uccidendo centinaia di nemici e cercando le casse colme di materiali utili nell’area.

La Feltrite in particolar modo ci sarà utile per potenziare le armi e sbloccare nuovi livelli delle abilità, nonché sarà indispensabile per curarsi durante gli scontri.

Dopo qualche missione di trama si potrà accedere a due zone speciali, l’Arena e il Circuito.

Nell’Arena ci scontreremo contro orde implacabili di nemici e più ne uccideremo più punti avremo, spendibili in seguito negli store dedicate per acquistare oggetti di vario tipo.

Il Circuito invece ci farà accedere a delle gare al cardiopalma, con veicoli pronti a distruggersi fra loro in piste sempre diverse; questa attività ci è sembrata piacevole, nonostante il sistema di guida in Rage 2 (che ci è parso un po’ “legnoso”, lento).

Nonostante gli elementi positivi, ci dispiace constatare come l’opera non sia capace di offrire nulla di nuovo e forse la formula open world risulta inadatta ad un titolo che impostato linearmente avrebbe reso molto meglio. La complessità generale offre comunque delle ore di divertimento che però, diciamocelo, sarebbero potute essere qualitativamente più alte.

Rage 2 – Recensione – Il fucsia mi dona, non trovi?

Il rosso del sangue e il fucsia di corde, pulsanti e vestiario nemico sono i colori predominanti in Rage 2: la componente splatter è abbastanza marcata, gli effetti di luce e i costumi sfarzosi dei personaggi restituiscono una sensazione di follia generale che appaga la vista.

A livello tecnico non ci si può lamentare, nelle ore trascorse in-game non abbiamo avuto particolari problemi di fruibilità dell’avventura a parte qualche glitch occasionale e, a memoria, una sola situazione critica in cui abbiamo dovuto riavviare la missione perché il personaggio si era compenetrato in un muro e la missione non era partita correttamente. Segnaliamo inoltre un menù un po’ lento nel passaggio da una sezione all’altra.

La colonna sonora è rabbiosa, frenetica come il gioco e si adatta ad ogni situazione. Il doppiaggio invece ci è parso un po’ “atono”, con voci interessanti per ogni personaggio ma forse non sfruttate a dovere.

Rage 2 – Recensione – In un attimo era già finita!

Parlando di longevità tocchiamo, nostro malgrado, un tasto dolente di Rage 2.

La campagna ha una durata generale di 10 ore, estendibili ad una quindicina circa se si esplora bene, si sbloccano tutte le Arche e si effettua qualche gara su pista.

Considerando la natura open world del titolo, dieci ore risultano davvero poche, confermando la nostra sensazione sulla scelta sbagliata nel rendere il titolo così vasto.
La difficoltà si attesta su un livello medio-facile, non ci siamo ritrovati quasi mai a sudare per ottenere una vittoria, salvo rari casi di boss fights con grosse creature.

 

Amante di videogiochi e libri fin dalla nascita, ha poi sviluppato una grande passione per tutto ciò che è nerd. Originaria della terra del bergamotto e del piccante, vanta radici nordiche niente male e ha una passione irrefrenabile per il mondo animale. Logorroica e amante delle discussioni costruttive, datele un argomento di conversazione a vostro rischio e pericolo!
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