Omen of Sorrow – Recensione – PlayStation 4

Omen of Sorrow – recensione di Alessio Nicoletti by Videogames News ITA 

Omen of Sorrow è un picchiaduro indie, creato dai ragazzi di AOne Games, che ringraziamo per averci dato la possibilità di provare il gioco. Abbiamo affidato il titolo nelle mani di Alessio, del gruppo dei ragazzi della redazione amica di Videogames News ITA, per un simpatico esperimento di guest post! Buona lettura…

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Omen of Sorrow – Un roster in salsa horror

Vi succede mai di guardare un’immagine e ricordare un profumo o un sapore? A me è successo con la schermata iniziale di questo Omen of Sorrow, che mi ha riportato ai tempi di Killer Instinct in sala giochi, evocando odore di sigarette e di caramelle gommose.

Il gioco si presenta con un look accattivante e credibile, finché non ci accorgiamo di avere solo 12 personaggi (di cui 2 bloccati nella fase iniziale) tra cui scegliere… Al giorno d’oggi sono un po’ pochi onestamente, ma il repertorio di mosse disponibili (oltre 250) ci fa perdonare un roster così scarno.

I personaggi sono presi dal mondo dell’orrore, e questo vuole sicuramente strizzare l’occhio ad una fetta di utenza e dare più fascino al gioco.

Ecco la lista dei personaggi giocabili:

Gabriel : era orfano quando un mostro uccise sua madre, da allora il suo odio contro il soprannaturale non ha fatto altro che crescere. Ha un potere incalcolabile che non è in grado di controllare alla perfezione, questo a causa del suo lignaggio angelico.

Zafkiel : un’inviata celeste che ha dedicato la sua vita immortale per affrontare il caos e il male. Ha reclutato Gabriel per aiutarla a combattere e allo stesso tempo addestrarla a gestire le sue abilità.

Quasimodo : nato con una deformazione che lo ha reso un gobbo, Quasimodo protegge il “Book of Tears” nella sua torre, una missione che è stata affidata dalla sua amata Esmeralda prima che fosse condannato ed impiccato.

Imhoteph : un uomo mummificato che afferma di essere stato un dio nell’antichità, fino a quando non fu tradito e smembrato. Ora che è tornato in vita come una mummia usa la magia per affrontare i suoi nemici.

Dr. Hyde : dopo aver impedito al suo omologo umano, Dr. Jekyll, di eliminarlo usando il veleno, il Dr. Hyde usa le sue conoscenze scientifiche per assicurare che il Dr. Jekyll non sia mai più un fastidio.

Vladislav III : con un desiderio incontrollabile di bere sangue umano, Vladislav ha usato il Libro delle lacrime per cercare di curare la sua sofferenza ma è diventato invece una creatura vampirica immortale. Ora il suo obiettivo è recuperare la sua umanità.

Caleb : poco o nulla si sa di Caleb, la maledizione del lupo mannaro gli impedisce di condurre una vita pacifica, tuttavia preferisce luoghi abbandonati e disabitati.

Adam : quando lo scienziato Victor Frankenstein fu coinvolto con Vladislav, imparò a conoscere le arti arcane e, usando la magia e la scienza, creò Adam, ma a costo della propria vita. Ora Adam vaga per l’Europa, cercando qualcuno che possa riportare in vita suo padre.

Radegonda : in precedenza era un essere umano di nome Adelheidi che viveva in pace con la sua famiglia e il suo fidanzato, ma i suoi cari sono stati uccisi da creature malvagie e Adelheidi ha usato la magia per diventare la succube vendicativa nota come Radegonda.

Arctorious : un pilota spettrale senza testa.

Thalessa : conosciuta come Regina invisibile.

Omen of Sorrow – La miglior difesa è l’attacco

Alla base del gameplay c’è un’idea secondo me molto valida, premiare o penalizzare il giocatore in base al suo stile di combattimento, ma vediamo nel dettaglio cosa significa….

Uno stile di combattimento aggressivo farà crescere la barra della Fortuna ed al culmine di essa passeremo per un breve tempo nella condizione di “Benedetto“. Questo ci permetterà di scatenare contro il nostro avversario la furia delle nostre special moves.

Giocando invece in maniera difensiva faremo salire la barra del Fato fino ad arrivare allo stato di “Condannato” e qui avremo difese praticamente dimezzate e contromosse rallentate!

Come si può facilmente intuire il gioco premia uno stile aggressivo e, visti i personaggi brutali e sanguinari presenti, la trovo un’ottima idea.

Omen of Sorrow – Tecnica ne abbiamo?

Il comparto grafico non eccelle ma nemmeno sfigura, per un gioco lontano dai budget dei tripla A è piacevole alla vista ma soprattutto è a metà tra l’horror e il cartonesco e questo non prendersi troppo sul serio è forse la giusta scelta per poter aumentare l’utenza che potrà essere attratta dal prodotto.

Il gioco online scivola via veloce, niente rallentamenti o lag, anche durante le special o le EX, mosse speciali coreografiche che riducono nell’80% dei casi l’energia a zero.

Le modalità sono le classifiche, si parte dalla modalità storia (che andava approfondita e curata a livello di dialoghi molto di più), per passare alla modalità VS e poi alla classica arcade, in linea con lo stile classico dell’intero prodotto.

Il costo è di 49,99 euro su PlayStation Store (ECCO IL LINK)

Insomma, dopo tanto parlare vi chiederete se merita di essere acquistato o no, giusto?

Bene, il problema è proprio qui… Il prezzo, 12 personaggi, una manciata di arene ed un online attualmente privo di utenti, secondo me, non giustificano i 50 euro richiesti, ma va detto che è un peccato! Perché ci troviamo di fronte ad un titolo che riesce ad omaggiare le vecchie glorie del passato del mondo dei picchiaduro, come Killer Instict o Battle Monster, pur aggiungendo qualcosa di suo, accompagnato da una grafica pulita e fluida che sicuramente ad un prezzo minore potrebbe dire la sua senza problemi.

Chissà che questo non sia l’inizio di un qualcosa di nuovo, di un brand che potrebbe trovare continuità, magari facendo tesoro delle leggerezze commesse su questo capitolo, per evitarle sul prossimo.

Ringraziamo Alessio per la bella recensione e vi invitiamo a seguire sia la pagina di Videogames News ITA a QUESTO LINK, che ad iscrivervi al gruppo a QUESTO LINK!

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