Russia Battlegrounds – Recensione – PC

Russia Battlegrounds – recensione di Andrea “Kobla” de I Cacio e Pepe

Russia Battlegrounds, sviluppato da Agafonoff e rilasciato il 13 Luglio 2018 su Steam per PC Windows, si presenta come un battle royale ambientato da qualche parte in Russia, dove il nostro compito è quello di sopravvivere e vincere… Vediamolo!

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Russia Battlegrounds – Incipit e aspetto tecnico

Le battle royale sono il trend del momento. H1Z1 è stato il precursore, Player Unknown Battlegrounds il suo degno successore, fino all’arrivo massivo nei tornei eSport prima di essere fagocitati da Fortnite; il gioco del momento. 

Nel frattempo però sono nati tanti altri giochi su questo stile, perché si sa, i soldi non sono mai abbastanza.

Alcuni sono molto divertenti, come Totally Accurate Battlegrounds, giochino che tende a prendere in giro questo trend, altri invece raggiungono una soglia di trash così elevata da spostare l’asticella verso il basso. Questo è il caso di Russia Battlegrounds, sviluppato da Agafonoff. Un battle royale ambientato da qualche parte in Russia, dove il nostro compito è quello di sopravvivere e vincere (Che novità eh?).

Menù scarno, poco comprensibile, tradotto in 24 lingue, anche ugandese come sottolineato dagli sviluppatori (C’era veramente bisogno di tradurlo in ugandese?).

Non c’è una lista comandi, non c’è la possibilità di regolare il volume della musica, se non tramite il volume principale.

Qualora volessimo provare a giocare ci troveremo innanzi ad una lista server praticamente vuota, dovremo unirci ad una sessione creata da un giocatore, sempre dovessimo trovarla, o crearne una noi, con un minimo di 16 giocatori, fino ad un massimo di 32.

Nel frattempo la musica ci avrà completamente distrutto le orecchie, o saremo colti da un’isteria tale da ridere senza freni perché, come scritto sopra, non si potrà in alcun modo abbassarla, se non togliendo tutto il volume di gioco. 

La partita può iniziare non appena una persona entri in lobby, senza aspettare che arrivino gli altri sventurati, e ci troveremo a bordo di un dirigibile, battente falce e martello, dal quale dovremo decidere dove scendere. Ovviamente non aspettatevi una grafica importante, anzi.

La Playstation di prima generazione probabilmente era più rifinita, addirittura i cabinati anni ’80 erano in grado di produrre un comparto visivo migliore.

Russia Battlegrounds – Un’agonia sotto forma di gameplay

Ci lanciamo da questo dirigibile senza paracadute, senza nulla, con in mano una bottiglia rotta.

Una volta atterrati dovremo riuscire a sopravvivere per più di 20 secondi. Perché nel momento esatto in cui metteremo piede a terra verremo letteralmente assaltati dai mob che ci saranno: poliziotti, orsi, lupi, ladri, assassini.

Tutti parleranno, anzi urleranno, un russo non comprensibile da noi comuni mortali, e vedremo la nostra vita scendere senza capire il perché, fino a quando non vedremo un omino in 2D che ci sparerà.

Solo allora la nostra bottiglia avrà utilità. Dovremo sconfiggerlo per prendere punti esperienza (Non si sa a cosa servano) e per aver cara la pelle. In tutto ciò verremo raggiunti da altri mob, magari più cattivi, più caciaroni, più stalker, ritrovandoci in pochissimo tempo morti senza capire realmente cosa sia successo.

 

“Ok dai, era la prima partita. Magari non ci ho capito nulla io”

Così ripeteremo la trafila per cercare un nuovo game, perdendo almeno 5 minuti nel refresh della pagina o aspettandone 10 nell’attesa che almeno un essere vivente entri nella stanza da noi creata.

Ricominciamo e ci rendiamo conto che è tutto uguale a prima, non si capisce nulla.

E’ solo un ammasso di trash, macello, una grafica che già dopo i primi minuti comincia a far perdere diottrie, una musica degna del peggior film di paese dell’est Europa, un sistema di comandi non efficiente tanto meno efficace e… Boom. Morti nuovamente in 20 secondi, uccisi da un orso che è arrivato sotto e non si è riusciti ad ucciderlo perché la visuale non si abbassa oltre una certa soglia. 

Il livello di stress aumenta. Nuovamente nella home. La musichetta è talmente ripetitiva che la canticchieremo per non impazzire. Troviamo un altro game, pensiamo “Stavolta non mi faccio fregare”. Voliamo con il dirigibile vicino la statua di Lenin ed atterriamo alle porte di un palazzo. Corriamo e lootiamo tutto quello che possiamo, anche la vodka, la quale comincia a far ubriacare il personaggio rendendo la visuale ancora più distorta di quanto non lo sia già. Arriva il primo mob, lo uccidiamo, arriva il secondo, il terzo, il quarto; l’isteria sale.

Sconfitti tutti restiamo con pochissimi punti vita, senza sapere come e perché li abbiamo persi. Nel frattempo avremo già telefonato all’oculista per un controllo e all’otorino perché il sonoro ci avrà letteralmente forato i timpani. Finalmente incontreremo un giocatore, ma ci spara con un AK-47 (non si sa dove l’abbia trovato) e moriamo con un colpo solo, essendo rimasti con pochissimi punti vita.

Essendo colti da un’isteria tale da non capire se si sia in un incubo o in un gioco masochista di Saw l’Enigmista, chiedendoci cosa avessimo fatto nella vita per meritarci una simile punizione (vedere Russia Battlegrounds) l’unica cosa che resta da fare è chiudere il gioco e disinstallarlo il più in fretta possibile.

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Russia Battlegrounds – Finalmente la fine…

Lo si trova su Steam ad un prezzo veramente irrisorio, probabilmente simbolico, di 0.99€ (a QUESTO LINK), ma a dirla tutta sarebbe meglio fosse gratuito e non è nemmeno detto che anche così qualcuno riesca a giocarlo per più di un’ora senza avere la necessità di indossare una tuta Adidas ed imbracciare una bottiglia di vodka. 

Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.