Pro Cycling Manager 2018 – recensione di Leonardo “VekkioNiubbo”
Cyanide riprende a pedalare con Pro Cycling Manager 2018. E’ o non è il gioco manageriale definitivo sul ciclismo? Scopriamolo insieme!
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Pro Cycling Manager 2018 – In sella! Alla bersagliera…
Nel 1946 lo speaker radiofonico che seguiva la Milano Sanremo ad un certo punto interruppe le trasmissioni per annunciare…
Primo classificato Fausto Coppi, in attesa del secondo, trasmettiamo musica da ballo…
Erano gli anni della leggenda. Il ciclismo era l’espressione più eroica dello sport: la fatica, l’abnegazione, l’eleganza, la potenza, le storie.
Tutto era intriso di meraviglia e le persone, a migliaia, affollavano i percorsi per seguire per pochi istanti il passaggio dei loro beniamini dei quali raramente avevano immagini quanto prevalentemente racconti, vibrati su carta dai più grandi giornalisti del tempo, in un mix tra mito e cronaca adesso completamente perduto.
Negli ultimi anni questo splendido sport, ancora uno dei più seguiti in assoluto anche televisivamente, si è macchiato infatti di così tanti crimini da togliere la voglia anche al più grande appassionato di credere che le vittorie siano legittime, meritate, ma non è questo il luogo nè il momento di analizzare lo stato di salute di uno sport come quello delle due ruote.
Il business va avanti. Ogni anno si corrono migliaia di corse in tutto il mondo, tra amatoriali e professionistiche, al vertice del quale sta il Tour de France: la corsa per eccellenza, quella che ti può portare nell’albo degli invicibili, in vetta non soltanto alle montagne più ardue e faticose, ma anche alla storia.
Non è un caso allora che siano i francesi della Cyanide, conosciuta anche per altri giochi di qualità come Styx: Shard of Darkness e The Council, ad ospitare da anni il manageriale più completo sul ciclismo, puntando strategicamente a far uscire la nuova versione a pochi giorni dall’inizio del Tour de France.
Tanta tanta managerialità (che diamine, è un gestionale) ma poca poesia, cioè il cuore di uno sport che senza emozioni può diventare estremamente noioso.
Pro Cycling Manager 2018 – Tante modalità, troppe modalità? Le solite modalità!
La scelta di offrire più opportunità di gioco ha reso il primo approccio a Pro Cycling Manager molto faticoso ai meno avvezzi al genere, la versione 2018 del gioco non fa eccezione.
Oltre alla gara singola le due modalità principali sono quelle legate alla gestione completa di una squadra oppure a quella di impersonare un unico corridore dalle prime pedalate agli allori più importanti, ovvero la Pro Cyclist, già operativa da qualche anno.
Presente ed invariato invece il comparto multigiocatore (sostanzialmente identico all’anno scorso).
Personalmente ho gradito molto anche la presenza del ciclismo su pista: un amore tramandato da mio padre. Grazie a questa ennesima modalità si potranno sperimentare tutte le prove possibili immaginabili del ciclismo al chiuso. La formula è piacevole nella sua ampiezza di offerta ma ancora embrionale nel suo risultato effettivo.
Penso che nel futuro di questo titolo ci sia la possibilità di crescere proprio questo aspetto più di altri e far diventare così Pro Cycling Manager il titolo definitivo dedicato a questo sport.
Pro Cycling Manager 2018 – Ci sono o non ci sono novità rispetto alla versione dell’anno precedente?
Il problema più grave che viene messo in evidenza dai player più assidui sulla serie è relativo però alla sostanziale identicità del titolo 2018 con quello dell’anno precedente.
Le differenze principali, al di là di qualche ritocco meramente estetico dedicato all’interfaccia, sembrano dedicate all’intelligenza artificiale dei ciclisti e alla gestione manageriale del proprio team.
Spicca infatti la rinnovata gestione dei contratti.
Siamo questa volta di fronte ad un sistema molto differente rispetto al passato, dove gli amanti di Football Manager potranno rivedere caratteristiche affini alle mediazioni contrattuali del manageriale calcistico. Il ciclista da mettere sotto contratto o cui dovremo rinnovare lo stesso mostrerà subito le sue intenzioni ed in base a questa posizione di partenza ci si avvierà ad una contrattazione più o meno agevole, discutendo sui punti cardine quali stipendio, durata del contratto e ruolo nel team.
Avremo 5 tentativi, per altrettante offerte, se nei cinque tentativi riusciremo a convincere il ciclista la contrattazione sarà completata, altrimenti perderemo (o non ingaggeremo) l’atleta.
Lo schema di gestione della trattativa è stato notevolmente semplificato ed ora c’è immediatezza nella comunicazione sull’esito della nostra offerta, a differenza del passato dove si finiva per aspettare giorni e giorni un rifiuto per andare lunghissimi nella conclusione di una singola trattativa perdendo di vista il budget complessivo residuo.
Proprio quest’ultimo è ora visualizzato sempre durante le trattative, ma un bug non fa corrispondere realmente la quantità di budget a disposizione con lo spazio salariale effettivo, dando qualche problema nella conclusione di alcune trattative, quando si lavora con poco margine.
Migliorata anche la gestione sponsor che, sebbene ci veda costretti a scegliere il nostro sponsor principale in una singola giornata, chiarirà di molto le idee sul budget che avremo la stagione successiva a quella della firma del contratto di sponsorizzazione, cosa che prima non avveniva.
Discorso a parte invece va fatto sulle differenze dell’IA, sopratutto in merito alle scelte intraprese dai ciclisti.
Anche se il comportamento e le scelte prese in autonomia, soprattutto dai leader delle squadre, pare decisamente più credibile, permane quel tocco di randomizzazione degli eventi un po’ troppo accentuato che fa capitare cose inverosimili, visto che non è raro che uno scalatore si trovi a vincere una corsa in piano nella volata o che un velocista arrivi con minuti e minuti di ritardo sul traguardo di una tappa veloce con una frequenza maggiore rispetto alla realtà.
Altra cosa non cambiata affatto e che in parte può rovinare l’esperienza di gioco risiede nella modalità Pro Cyclist, dove ancora oggi è possibile creare un alter-ego inverosimile, mettiamo il caso alto come un vatusso e leggero come una piuma, che rende davvero ridicola la presenza scenica dello stesso… Non pensiamo sia così difficile impostare delle soglie di minimo e massimo selezionabile, per dare un tocco di realismo in più ad un gioco che vuole risultare il più realistico possibile.
La gestione delle stagioni, della contrattualizzazione dei ciclisti e della loro forma fisica è ad ogni modo aperta ad una discreta profondità.
Non mancano però altre note discutibili, come il fatto che, di default, quasi tutti i ciclisti puntino agli stessi obiettivi, cosa poco realistica visto che la stagione ciclistica è ricca di appuntamenti e ogni atleta nella vita reale sa bene dove può o non può essere competitivo.
Pro Cycling Manager 2018 – Il Database ed il comparto tecnico
Come nelle altre versioni il gioco è completamente modificabile grazie all’indefesso lavoro degli amanti del genere, in grado di sfornare database aggiornati così da ricostruire una stagione credibile con le intelligenze artificiali dei singoli atleti ricostruite quanto più possibile in maniera che siano fedeli alle reali forze in campo.
La gestione di questi database è davvero molto comoda, avendo la possibilità di individuarli, selezionarli ed attivarli sulla propria versione del gioco direttamente dalla pagina Steam dedicata.
Questa funzione, se utilizzata nel modo corretto, può limare difetti atavici che affliggono in parte il gioco da generazioni…
Non si tratta dunque di andare solo ad ampliare l’offerta in termini di roster, ma si tratta nello specifico di andare a modificare alcune caratteristiche del gioco che di default non sembrano essere molto vicine alla realtà.
Purtroppo non ci sono stati passi avanti del comparto tecnico, rimasto quasi del tutto immutato rispetto agli anni passati, se non per un’ottimizzazione che ci sembra migliorata, con una fluidità maggiore.
Resta il fatto che i modelli dei ciclisti e soprattutto i loro movimenti sembrano accusare i segni del tempo… Se c’è una cosa dove assolutamente va fatto qualcosa per il futuro è qui. Ora che ci si è indirizzati verso il dettaglio, con corse seguite direttamente su pista e modelli poligonali dettagliati, c’è bisogno di rinnovarsi per stare al passo con i tempi, altrimenti sarebbe stato meglio gestire il tutto con una grafica più spartana ed una visuale differente fin dall’inizio.
Lo diciamo da sempre e continueremo a dirlo finchè non vedremo la stessa dedizione nello sviluppo del comparto tecnico… Audio compreso!
La telecronaca di gioco è stata quasi interamente presa a piè pari dal precedente capitolo, con alcuni “glitch” causati dalle novità introdotte alle corse, che spesso non collimano con l’audio della versione passata.
Il prezzo è rimasto quello dello scorso anno. Per portarsi a casa il gioco sono necessari 40€. Prezzo sicuramente in linea con l’offerta del prodotto e con la longevità dello stesso, ma sicuramente non spendibili ad occhi chiusi dai possessori della versione dello scorso anno.
Ecco il LINK ALLA PAGINA STEAM
Requisiti minimi:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64-bit)
Processore: AMD/Intel dual-core 2.5 GHz
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: 512 Mo, ATI Radeon HD 5570/NVIDIA GeForce GT 240/Intel HD 4600
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 11 GB di spazio disponibile
Note aggiuntive: Connessione ad internet richiesta per attivazione e gioco online
Requisiti consigliati:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64-bit)
Processore: AMD/Intel quad-core 3.0 GHz
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: 1 GB, AMD Radeon HD 7850/NVIDIA GeForce GTX 560
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 11 GB di spazio disponibile
Note aggiuntive: Connessione ad internet richiesta per attivazione e gioco online
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