Vampyr – recensione di Emilio Ancient Beard
Vampyr è un videogioco action RPG semi-open world, a sfondo Dark fantasy, sviluppato da Dontnod Entertainment e pubblicato da Focus Home Interactive per PS4, Xbox One e Microsoft Windows uscito il 5 giugno 2018, siamo finalmente qui per parlarvene! Venite con noi, sanguisughe…
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Vampyr – Un tema che mancava!
Era da tanto che non si poteva assaporare il gusto di vestire i panni di un vampiro.
Correva l’anno 2004 quando Vampire: The Masquerade diventava il gioco sui vampiri più amato al mondo ed ancora oggi è considerato uno dei migliori.
Successivamente? Beh sembra proprio che i nostri amati vampiri siano caduti vittime di un lungo sonno.
Grazie a Dontnod Entertainment e ai ragazzi di Focus Home Interactive, il sonno degli immortali degustatori del liquido scarlatto è stato interrotto!
Vampyr è giunto su PC e Console per accontentare tutti il 5 Giugno 2018, è tempo di risvegliarsi!
Vampyr – Le Notti Senza Fine…
Le lunghe notti londinesi sembrano non finire mai, una Londra “dark” e piovosa, una Londra grigia e nebbiosa, una Londra del 1918 che si presenta malata a sull’orlo del baratro per colpa dell’influenza Spagnola e delle creature che adesso la abitano.
Skal, vampiri imperfetti ed aggressivi e qualche specie di mannaro, sono pronti ad aggravare la già delicata situazione londinese, affiancati anche dai cosiddetti cacciatori di bestie e vampiri che, invece di aiutare, sono pronti ad attaccare chiunque si aggiri per strada a notte fonda.
Ed è proprio in questo scenario che ci sveglieremo nei panni di Jonathan Reid, medico di fama internazionale e reduce di guerra, pronto a proseguire i suoi studi di medicina, considerati da tutti all’avanguardia, ma intralciati dai più conservatori.
Vampyr non è il classico gioco dove nei panni di un vampiro andremo a caccia di sfortunate vittime per berne il sangue, Vampyr è un gioco di ruolo dove tutto conta, le interazioni con i personaggi che abitano i diversi quartieri londinesi sono alla base di tutto.
Ascoltare, spiare, investigare, raccogliere informazioni esplorando, sono i fattori predominanti di questo titolo dei ragazzi di Dontnod (gli stessi di Life is Strange per intenderci).
È proprio grazie alle nostre interazioni che sbloccheremo nuove opzioni di dialogo ed indizi che ci faranno conoscere fino in fondo i cittadini con i quali andremo ad interagire e soltanto grazie alle nostre scelte la città cambierà di conseguenza.
Bisognerà soppesare con calma e furbizia quello che sceglieremo se non vorremo ritrovarci con un quartiere totalmente ostile che andrà ad aggravare il già delicato equilibro del mondo di gioco.
Anche se i dialoghi, a volte lunghi, possono apparire come un freno alla dinamicità del gioco, in verità non lo sono, poichè Dontnod è riuscita a caratterizzare ogni singolo abitante con grande perizia e maestria, conoscere e incuriosire il giocatore è un traguardo che la software house è riuscita a raggiungere egregiamente.
Sappiate che a nostra disposizione abbiamo tutti i poteri classici dei vampiri, dalla capacità di forzare le persone a dirci la verità, alla possibilità di concedere loro, grazie alla fascinazione, un ultimo abbraccio letale.
Ma tenete sempre a mente che tutto cambierà in base alle vostre azioni, non siate istintivi e non lasciate che la vostra sete prenda il sopravvento.
Senza fare spoiler vi assicuro che anche la trama principale saprà conquistarvi, con colpi di scena inaspettati e con un finale (in verità ce ne sono 3 basati sulle scelte effettuate.) EPICO!
Il solo parlarne mi fa venire la pelle d’oca (vi consiglio di leggere le lettere ed i collezionabili), anche merito di un comparto audio decisamente azzeccato.
Vampyr – Spade, pistole, paletti e bisturi…
Premetto che quando acquistai Vampyr ero ignaro su tutti i fronti, l’unica cosa che vedevo era il nome “vampiri” nel titolo e non ho resistito, o meglio, ero attratto dal gioco così come un vampiro è attratto dal sangue.
Mai avrei immaginato un titolo così profondo, mai avrei immaginato che il gioco fosse in grado di suscitare dentro di me emozioni, soprattutto davanti alle scelte morali che ci toccherà prendere, insomma, come già detto, Dontnot ha fatto centro su questo.
Ma se da un lato la software house è riuscita ad essere impeccabile, dall’altro ho riscontrato delle lacune probabilmente dovute alla fretta di uscire o a date di scadenza dettate dal publisher.
Mi riferisco ad alcuni aspetti del gameplay ed in particolar modo del combat system, ma ci arriveremo.
Partiamo da una cosa che ho apprezzato molto, la mancanza della scelta del livello di difficoltà, che rende il tutto ancora più immersivo e verosimile.
In Vampyr non esiste la possibilità di scegliere tra le varie difficoltà, ma proprio come detto sopra e grazie alle scelte che faremo e che cambieranno il mondo di gioco, quest’ultima si adatterà.
Se decideremo di mordere più persone il nostro Dr.Reid acquisirà più potere e l’esperienza di gioco risulterà più facile, se invece decideremo di cibarci solo dei topi che abitano Londra, avremo più difficoltà nel progredire.
Questa scelta dei programmatori calza a pennello, davvero non si poteva fare meglio.
Purtroppo però il combat system non si sposa perfettamente con quanto visto fino ad ora.
La scelta è ricaduta su un sistema ad energia e mana (ovvero la barra di sangue). L’energia ci farà eseguire gli attacchi base, le schivate, la corsa, le parate e così via. La barra di sangue invece ci permetterà di utilizzare abilità speciali del nostro vampiro come curarsi (autofagia), sparire rendendosi invisibili, teletrasportarsi sul nemico ed altro.
Purtroppo il tutto, almeno per me, risulta estremamente statico ed il più delle volte i combattimenti si risolvono semplicemente a colpi di spada, autofagia per autocurarsi e bisturi per colpire gli avversari e recuperare sangue.
Onestamente un combat system alla Batman di Rocksteady sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
Poter parare, sparire per poi riapparire alle spalle e mordere il nemico, vedere il nostro personaggio muoversi in modo quasi impercettibile e compiere combo sensazionali (siamo dei vampiri porco il paletto) avrebbe reso sicuramente più giustizia al nostro caro Jonathan Reid.
Insomma si poteva e forse si doveva fare meglio.
Aggiungo a questo un sistema di ancoraggio del nemico che il più delle volte sarà un aspetto che ci metterà in difficoltà anzichè venire in nostro aiuto, a causa di una telecamera gestita male ed il continuo incastrarsi sull’environment di gioco.
Anche il sistema di tracking delle quest secondarie non è proprio stimolante. Nel senso che non invoglia il giocatore a volerle completare.
In poche parole non abbiamo nulla su cui basarci, se non qualche indizio che ci verrà offerto dal cittadino in questione o ritrovato investigando, ma sarà tutto a caso.
Capisco perfettamente che per molti potrebbe andar bene, usando l’esplorazione come scusa, ma il tutto a volte risulta davvero frustrante.
Il mondo di gioco prevede anche alcuni livelli sotterranei, trovare le strade e gli ingressi, quando spesso si incappa in porte chiuse volontariamente dagli sviluppatori, non aiuta affatto.
Sappiate comunque che questo non renderà la vostra esperienza di gioco meno bella, sono solo degli accorgimenti e dei contenuti che forse potevano meritare una maggiore attenzione.
In conclusione Vampyr risulta essere un gioco di ruolo a 360 gradi, profondo ed immersivo, con un mondo dark fantasy e gotico, realizzato magistralmente.
Un titolo che gli amanti di intrighi, investigazione, sete di conoscenza, voglia di esplorare e soprattutto della lettura devono avere nella propria collezione.
Anche se il combat system potrebbe risultare legnoso, non sarà un problema riuscire a godere fino in fondo del titolo in questione.
Agli utenti console probabilmente direi di aspettare qualche sconticino prima dell’acquisto, mentre gli utenti PC sanno benissimo dove e come poter risparmiare.
Cin Cin!
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