Pillars of Eternity II: Deadfire – recensione di Emilio AncientBeard
Correva l’anno 1998 quando Bioware e Black Isle Studios lanciarono sul mercato videoludico Baldur’s Gate. Il titolo realizzato con il motore grafico conosciuto come Infinity Engine fu un successo senza precedenti.
Basato sulle regole di Dungeons&Dragons rapì da subito i cuori di tutti i fans del popolarissimo gioco di ruolo e aprì le porte a tanti titoli che cercarono di emularne il successo. Non elenco i giochi perchè ce ne sono davvero tanti, ma basti pensare a tutti i vari Icewind Dale, Il Tempio del Male Elementale e Runescape Torment, ritenuto ancora oggi il miglior gioco di ruolo in circolazione.
Ovviamente nel tempo tutto cadde in sordina, anche se il ricordo di quei tempi non cessò mai di esistere nei cuori di noi nostalgici, tant’è che recentemente sono arrivate delle enhanced edition proprio di quei giochi, donandogli una seconda giovinezza. Il tutto grazie a Beamdog.
I ragazzi di Obsidian però non sono rimasti a guardare e, affidandosi alla piattaforma di crowfunding Kickstarter, hanno avuto la possibilità di riprendere l’Infinity Engine, modificarlo radicalmente e creare il primo Pillars of Eternity che ha segnato a tutti gli effetti il ritorno del genere.
Un successo dunque già preannunciato che è riuscito a risollevare le sorti della software house sull’orlo della banca rotta e che ha spinto quest’ultima a crearne anche un seguito, Pillars of Eternity II: Deadfire.
Pillars of Eternity II: Deadfire – Nel mezzo del cammin di nostra vita…
È proprio qui che Pillars of Eternity II: Deadfire prende inizio.
Con l’anima del nostro alter ego ci ritroveremo a seguire questa strada luminiscente che ci porterà dinanzi alla divinità Berath, la quale ci porrà diverse domande sul nostro passato.
Stiamo parlando di quella che è la creazione del personaggio, che ci consentirà di rifarci alla storia del primo capitolo, importare i salvataggi, oppure iniziare con un’opzione molto bizzarra dove ammetteremo che tutto è andato storto, che tutti i nostri compagni di viaggio non ce l’hanno fatta e che peggio di così non poteva andare (io ho scelto quest’ultima).
Una volta risposto a tutto ci si aprirà il vero e proprio tool della creazione del personaggio.
Già da questo punto possiamo notare un passo avanti di questo tool e lo svecchiamento, lasciatemi passare il termine, che Obsidian ha operato.
Qui ci imbatteremo nella primissima novità introdotta nel gioco, ossia la scelta di poter creare un eroe biclasse combinando così tra loro le abilità di entrambe le classi da noi scelte.
La software house però consiglia solo ai giocatori più esperti del genere di optare per questa scelta, noi ovviamente lo siamo (modestamente parlando).
Fatto tutto ciò e ottenuta la nostra missione dal Dio Berath (scusate non voglio fare spoiler) continueremo a seguire il sentiero fino a quando ritorneremo nel nostro corpo materiale, pronti per questa nuovissima avventura.
Pillars of Eternity II: Deadfire – Siamo tutti un po’ pirati…
È inutile girarci intorno amici miei, questo secondo capitolo è un miglioramento a tutto quello che abbiamo visto nel primo Pillars of Eternity.
Non si tratta di un semplice “more of the same” (nulla di nuovo) ma siamo di fronte a meccaniche completamente nuove per quanto riguarda alcuni aspetti del gioco.
Tra tutte queste spicca la gestione della nostra nave e del relativo equipaggio. Se nel primo ci eravamo fatti un’idea di come gestire una fortezza qui tutto cambia. Non ci limiteremo a ricostruire parti diroccate come succedeva a Caed Nua, ma affronteremo scelte importanti che ci permetteranno di sopravvivere nei mari di Eora.
Sarà possibile navigare liberamente, senza dover seguire un percorso prestabilito e potremo letteralmente approdare su qualsiasi isola che scorgeremo all’orizzonte.
Proprio per questo motivo, quando sceglieremo la difficoltà di gioco, sarà possibile accendere l’opzione dove tutti i nemici e personaggi non giocanti si adatteranno al livello del protagonista. Una scelta obbligata a mio avviso se non si vuole stare sui binari e si ha voglia di esplorare senza barriere.
Questo sistema lo ritroveremo anche quando saremo a terra. Solitamente in questo genere di giochi quando si cambia zona vedremo aprirci la mappa del mondo con tutte le locazioni disponibili, basterà un click su una di queste icone e partirà il caricamento dell’aerea.
In Pillars of Eternity II: Deadfire questo non succede; quando cambieremo zona nel mondo potremo spostarci sulla mappa globale a nostro piacimento. Vedremo l’icona del nostro gruppo dall’alto e saremo in grado di viaggiare in tutte le direzioni e recarci nel punto che più ha catturato la nostra attenzione. Raccoglieremo risorse, aiuteremo viandanti, scopriremo rovine e tanto altro, il tutto in perfetto stile da gioco di ruolo.
Insomma tutto ciò non è affatto un more of the same ma è qualcosa che alza l’asticella, che rende il mondo di gioco più aperto e più vivo, che ci lascia immergere ancor di più nei nostri viaggi e nelle nostre avventure e soprattutto ci fa sentire parte integrante di Eora.
Pillars of Eternity II: Deadfire – Di grazia e di beltà…
Ebbene si, Pillars of Eternity II: Deadfire non si lascia intimidire dalle grafiche odierne, ancora una volta Obisdian ci regala scorci meravigliosi di Eora e non solo…
La cura dei dettagli e il lato artistico sono come sempre curatissimi, gli effetti delle magie e delle abilità sono molto più scenici e apprezzabili. I modelli 3D dei personaggi sono probabilmente il fiore all’occhiello per quanto riguarda i giochi realizzati con l’Infinity Engine.
Insomma il lavoro svolto è impeccabile se non fosse per un’ottimizzazione non proprio eccellente. Purtroppo i caricamenti sono lunghi e ho riscontrato alcuni momenti che hanno messo in crisi la mia scheda grafica.
Non mi sento però di puntare il dito contro il gioco, sono problemi risolvibili con patch e sono sicuro che Obsidian non deluderà la sua community.
Quello che voglio dire è che i miglioramenti sono veramente tanti e sono stati effettuati su un motore grafico decisamente datato, che viene probabilmente munto fino al midollo. Se dobbiamo aspettare un minutino in più nei caricamenti ce ne faremo una ragione, perchè l’attesa verrà presto dimenticata una volta che saremo in gioco.
Vorrei anche parlarvi di come è strutturata la progressione del personaggio, ma sarà più idoneo farlo in un’apposita guida.
Sappiate che riuscirà sicuramente a soddisfare i palati dei più smanettoni, che saranno in grado di creare build decisamente potenti.
In poche parole la personalizzazione del proprio alter ego è vasta soprattutto grazie alla possibilità, come abbiamo detto sopra, di poter scegliere 2 classi e poter attingere agli incantesimi ed abilità di entrambe le specializzazioni (qualcuno ha detto mago guerriero?).
Pillars of Eternity II: Deadfire – Concludendo…
Pillars of Eternity II: Deadfire è senza ombra di dubbio un titolo che ogni giocatore amante del genere e dei giochi di ruolo deve avere nella propria collezione.
Stiamo parlando di un Old School a tutti gli effetti, per tanto se non siete avvezzi a questo tipo di giochi non compratelo, lamentarsi dopo non servirà a nulla.
I miglioramenti effettuati sono tanti e il lavoro svolto è come al solito di alta qualità, alla Obsidian piace viziarci.
Aggiungiamo anche un doppiaggio, solo in inglese, molto buono ed una traduzione in Italiano decisamente valida.
Abbiamo la sola nota dolente di un’ottimizzazione non proprio all’altezza, ma confidiamo in patch risolutive.
Noi di nerdream.it lo abbiamo giocato sul nostro canale redazione e di seguito potrete vedere lo stream dedicato al gioco.
[AdSense-B]
Vota o Commenta