5 Minutes Rage – Recensione – PC Windows

5 Minutes Rage – recensione di Valerio Vega

Abbiamo avuto la possibilità di provare un indie italiano, sviluppato dai ragazzi di Indomitus Games, che dopo il loro primo gioco, In Verbis Virtus (che vinse il Drago D’Oro per il miglior Game Design), tornano con questo 5 Minutes Rage! Andiamo a scoprirlo!

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5 Minutes Rage – La pallamano più violenta del mondo!

Immaginate di prendere Power Spikes 2, il mitico gioco da sala dedicato alla pallavolo con personaggi robotici, aggiungete qualche elemento tipico di Wind Jammers, il mitico gioco da sala dedicato ad incredibili sfide a colpi di frisbee, trasferite tutto nello sport della pallamano, dotate di fucili laser i giocatori e date al gioco una spruzzata di party game. Frullate il composto come se non ci fosse un domani e siamo pronti.

Ora avete già una mezza idea di ciò che stiamo per presentarvi!

Il gioco, sviluppato dalle insane e perverse menti di Indomitus Games, è infatti metà party game e metà shooter, con robot (chiamati Junkbot) armati di fucili laser, che da soli o in coppia si sfidano in delle arene con un pallone luminoso cercando di bucare la porta avversaria.

Le modalità di gioco sono 3: potremo sfidare l’IA in match single player 1vs1 o 2vs2 (con un amico gestito sempre dall’IA), potremo dilettarci in sfiziosi minigiochi ispirati a vecchi video games del passato ed infine potremo sfidare avversari reali, sia in multiplayer che in locale.

La modalità single player è la meno interessante, in quanto non avendo una storia di fondo da seguire, un campionato da vincere, una coppa da alzare, o un robot da far diventare il re di tutti i robot, verremo presi dalla noia dopo poche partite, o perlomeno dal numero di partite giuste per sentirsi pronti a buttarsi nella mischia in sfide contro avversari reali, dopo aver capito tutti i “trucchi” utili per vincere in ogni arena (7 le arene disponibili) e dopo aver capito come gioca il computer.

La modalità multiplayer ha invece un obiettivo, ed è quello di vincere per conquistare degli upgrade per i nostri Junkbot. 

Essa è quindi il cuore del gioco, ma è un cuore fermo, che nonostante si provi a rianimare creando lobby una dietro l’altra non ne vuole sapere di battere, perchè si finisce per aspettare qualcuno che come Godot si fa attendere troppo, per poi non arrivare mai, ovvero altri avversari.

Purtroppo nelle 2 ore circa dedicate al gioco non siamo riusciti a trovare un avversario, nè cercando lobby nè creandone di nostre e questo sega le gambe al divertimento…

…Fortuna che ci sono i minigiochi. Abbiamo una sorta di Space Invaders dove uccidere gli alieni che piovono dall’alto con il fucile del nostro Junkbot davvero molto riuscito. Una modalità sopravvivenza dove saremo attaccati da orde di robot, forse meno avvincente, ed una sorta di palla avvelenata abbastanza divertente.

Purtroppo siamo certi che la modalità multiplayer, se disponibile normalmente, sarebbe stata mille volte più divertente ed avvincente di tutti e 3 i minigiochi messi insieme.

5 Minutes Rage – Occhi e orecchie sono soddisfatti?

Graficamente il titolo è creato con l’Unreal Engine, ma non cerca il realismo più puro, lasciando un tocco grezzo che gli conferisce uno stile tutto suo, nè moderno nè old school, in un’ambientazione steampunk molto cybernetica.

Quello che ne viene fuori è un prodotto riuscito sotto alcuni aspetti, come i bei menù di gioco, dove saremo accompagnati da un bellissimo cabinato arcade, agli effetti di luce, sia dei laser che dei neon sparsi per le ambientazioni, ma non riuscito sotto altri aspetti, come la chiarezza di ciò che abbiamo a video.

Nelle fasi più concitate a volte si farà fatica a gestire le situazioni, con l’abbondanza di luci che diventa quasi fastidiosa e finisce per impapocchiare un po’ troppo lo schermo.

Nel complesso però il nostro giudizio è più che sufficiente.

Meglio ancora fanno musiche ed effetti sonori, non memorabili forse, ma giuste per il tipo di gioco che abbiamo tra le mani.

5 Minutes Rage – Scelte difficili, che potrebbero cambiare le sorti del match

Ogni match ha tante variabili, anche perchè i nostri Junkbot possono fare davvero tante cose… Sparano raffiche di mitra o super colpi caricati, possono creare uno scudo, eseguire doppi salti, arrampicarci su alcune pareti, tirare o passare la palla, oppure andare in rete con corpo e palla come schiacciate a canestro, ma è la modalità a fare la differenza!

Si perchè in una partita multiplayer tutto questo avrebbe enorme senso, entusiasmerebbe, potrebbe creare tornei, community, divertimento, mentre in modalità single player tutto il potere resta inespresso e si finisce per pensare che se proprio tocca fare un 2vs2 contro l’IA allora è meglio spegnere tutto e mettersi a giocare ad NBA Jam, almeno si prova a vincere l’anello.

Tocca quindi che i ragazzi di Indomitus Games facciano delle scelte per rianimare quel cuore fermo… Basta boostare il gioco con un periodo di saldi pazzi… Lungi da noi l’idea di renderlo un free to play con meccaniche di acquisti in-app (scelta che comunque potrebbe anche essere valutata) e secondo noi la bomba potrebbe anche esplodere!

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”