Wulverblade – Recensione – PC, PS4, Xbox One, Switch

Wulverblade – Recensione a cura di LaraPadawan (la versione provata è quella per PC)

Wulverblade è un gioco sviluppato da Darkwind Media e fortemente voluto dal suo direttore creativo, Michael Heals, che si è ispirato ai classici del passato, uno su tutti, Golden Axe di Sega, gioco del lontano 1989. La cosa mi elettrizza perchè scopro, recensendo videogiochi, che il mio redattore capo di Nerdream (Valerio Vega) non è l’unico “giovine” nostalgico di videogiochi retrò! (Questa potrebbe essere la mia ultima recensione muahahahaha – ndr)

Detto questo, il titolo non è un semplice rifacimento di titoli “d’epoca”, la base è indubbiamente quella di un picchiaduro a scorrimento laterale, ma ad esso sono stati aggiunti elementi non caratteristici del genere, oltre ad una narrativa abbastanza profonda, con cutscene ben realizzate e voci narranti a spezzare l’azione. La mia prode compagna d’avventure Ninny ci ha portato nelle fertili terre della Gran Bretagna del 120 DC, di cui ora vi raccontiamo.

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Combatteremo fino alla morte!

Il nuovo titolo di Fully Illustrated, studio inglese composto unicamente dal fondatore Michael Heald, si va ad inserire in un contesto storico molto preciso. E’ il 120 dopo Cristo e l’Impero Romano è intenzionato a conquistare l’isola di Britannia sottomettendone le popolazioni. A differenza di tanti popoli che sono stati schiacciati con poco impegno, i barbari guerrieri nordici di quest’area mettono in seria difficoltà i romani (Quanto mi piace la storia! – ndr).

In particolare tre fratelli sono intenzionati a non lasciar avanzare l’esercito romano: si tratta dei tre protagonisti di Wulverblade, ognuno dei quali avente uno stile di combattimento molto diverso dagli altri.

Ma iniziamo a conoscere meglio gli eroi a nostra disposizione, cominciamo dal personaggio che ha scelto Ninny in game, ossia Guinevere: è una guerriera, dotata di una notevole agilità e di particolare velocità, una rossa dai capelli lunghi tutta fuego e fiamme! (in questo senso si somigliano, sono morta! – ndr) poi c’è Brennus che è il colosso dalla grande forza, ma lento nei movimenti,inarrestabile guerriero ed infine Caradoc che rappresenta il guerriero dalle caratteristiche equilibrate, con spada e scudo, calvo irascibile e barbuto (gli servirebbe un barbiere!)

Il combattimento è relativamente semplice, come ogni titolo del genere, ci ritroviamo a camminare in avanti nello scenario. Eliminando tutti i nemici che capitano a tiro con attacchi di base e combo inarrestabili, con possibilità di ricorrere ad un’attacco speciale una volta riempita l’apposita barra.

A differenza di molti altri picchiaduro a scorrimento detti hack’n slash, Wulverblade si presenta più ostico del normale in single player, costringendo il più delle volte il giocatore a ricominciare la partita dall’ultimo checkpoint raggiunto, dopo aver perso la battaglia contro il boss di turno. (…e mica gioco a scorrimento laterale significa che è tutto più semplice eh! – ndr)

All’inizio del gioco ci viene offerta la possibilità di scegliere il livello di difficoltà, tra standard e arcade. La differenza sta nella possibilità di poter utilizzare i vari checkpoint disseminati lungo il percorso, oppure di poter ricominciare dall’ultimo salvataggio, a dispetto della configurazione arcade che ricalca invece le vecchie versioni Coin-Op di questo tipo di giochi dove cioè si gioca tutto d’un fiato, fermandosi solo alla fine, oppure al game over (Ma come se fa! – ndr)

La seconda schermata invece, ci permette di scegliere se affrontare la Modalità Campagna con la classica avventura da completare fino al suo epilogo, oppure affrontare la Modalità Sopravvivenza in sette diverse arene dove resistere alle orde nemiche il più possibile.

Fin dal principio si nota la cura riposta dai programmatori nel comparto narrativo con delle cutscene d’effetto, che ci raccontano dell’assalto romano contro il nostro villaggio e del loro tentativo di soggiogarci, per non parlare delle varie lettere e documenti trovati in giro, che, facenti parte dei collezionabili, arricchiscono la trama di gioco con approfondimenti abbastanza accurati.

Se poi aggiungiamo che questi riferimenti e la storia in se non sono inventati, ma ricalcano perfettamente fatti realmente accaduti in quel periodo storico, tanto di capello allo sviluppatore del gioco.

Semplicità ed Efficacia

La struttura di gioco è abbastanza semplice e si lotta sempre ad arma bianca, eccezion fatta per le prese, effettuabili quando siamo vicini a un avversario, dove bisognerà anche menar le mani. All’inizio affronteremo quasi esclusivamente orde di guerrieri locali passati al soldo dei romani, ma andando avanti nell’avventura i soldati della città eterna si faranno avanti, mettendo sul piatto guerrieri sempre più forti e resistenti. Durante il percorso incontreremo anche tanti oggetti presenti sulla scena, che sarà possibile lanciare contro gli avversari oppure rompere con la nostra spada. Spesso e volentieri all’interno vi troveremo del cibo, utile per ripristinare la nostra barra dell’energia, oppure delle piccole pozioni blu, che ripristinano la barra delle abilità, anche se in modo parziale.

Quando si finiscono le vite a disposizione si riparte dall’ultimo checkpoint raggiunto (non ce ne sono tanti), uno o due al massimo per livello, mentre quando si chiude il gioco si può ripartire dall’ultimo salvataggio effettuato, che coincide perlopiù con la fine di un livello, se ci siete arrivati ovviamente! E se avete scelto la modalità standard e non quella arcade.

Nel corso del gioco ci ritroviamo spesso di fronte a collezionabili da raccogliere ed altri elementi utili, sia per recare un maggiore quantitativo di danni ai nemici, che per recuperare la barra vitale.
Tramite il menù di pausa è possibile tenere sotto controllo gli sbloccabili tra: armamenti, media e cenni storici, con la possibilità di giocare in co-operativa locale fino a 2 giocatori, affrontando la storia in compagnia di un amico, riducendo allo stesso tempo la difficoltà, ma aumentandone di sicuro il divertimento.

Tecnicamente Parlando

Il lavoro di Fully Illustrated è ben realizzato, con un comparto tecnico all’altezza, ci viene presentato un picchiaduro a scorrimento graficamente bello da vedere, con un gameplay solido e immediato e con un comparto narrativo abbastanza articolato e soddisfacente.

Il livello di difficoltà andando avanti nel gioco diventa una bella sfida per i più pretenziosi. L’intera campagna è strutturata in otto livelli, per un totale di 6-7 ore di gioco, (se non morite come se non ci fosse un donani eh! – ndr) se il livello di difficoltà dovesse risultare troppo ostico è comunque possibile affrontare l’avventura insieme ad un compagno in una rigorosa co-op locale. In questo caso con un’altra spada amica le cose si faranno più semplici e il divertimento sarà assicurato.

Una nota negativa è la mancata localizzazione in italiano, con tantissimi testi scritti sia nei reperti trovati in giro che nelle cutscene, che mettono in difficoltà chi l’inglese non lo mastica o lo mastica poco, un peccato perchè si perde il cuore del gioco, e cioè la storia.

REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 10
Processore: AMD Athlon 64 X2 5600 or Intel Core 2 Duo+
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 680 or ATI Radeon™ R9 280 or better
DirectX: Versione 9.0c
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
Scheda audio: 100% DirectX9.0c compatible sound card and drivers

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 10
Processore: AMD Athlon 64 X2 5600 or Intel Core 2 Duo+
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA® GTX 780 or ATI Radeon™ R9 380 or better
DirectX: Versione 9.0c
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
Scheda audio: 100% DirectX9.0c compatible sound card and drivers

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Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”