Recensione Outlast 2 – PC, PS4, XBOX ONE – A spasso con Lara!
A spasso con Lara nel mondo splatter di Outlast 2, recensione e video gameplay vietato alle persone di stomaco debole!
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La Red Barrel torna sul mio pad con Outlast 2, titolo tanto atteso e discusso che ho completato in 11 ore… Direte voi: “ammazza quanto ci hai messo”, giocate voi con un bradipo insignificante che soffre pure di allucinazioni e al momento giusto non corre! Oppure perde fiato e si stanca dopo due passi, al buio poi e dopo potrete commentare davvero!
In ogni caso, questo titolo lo aspettavo perchè sia il primo capitolo, che il DLC, non mi erano affatto dispiaciuti.
Disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One, lo trovate QUI.
BENVENUTI A TEMPLE GATE
In Outlast 2 le tematiche sono sempre molto forti, come nei precedenti capitoli ed a mio parere lo sono anche troppo, ma si sa che più si trattano argomenti forti più si è al centro dell’attenzione, quindi per non smentire la già consolidata fama, in questo nuovo inquietante capitolo di Outlast si parla di: blasfemia, torture, corpi dilaniati, piaghe, pestilenze, esseri più o meno mostruosi, incesti, sifilide, stupri e compagnia bella. Insomma un bel pacchetto vacanze in quel dell’Arizona, più precisamente in un villaggio non ben identificato che mi ha ricordato i villager di Resident Evil 4!
Non voglio spoilerarvi troppo e quindi vi dirò l’essenziale giusto per prepararvi a quello che vi aspetta, ma non sarà sufficiente a quello che poi da soli dovrete giocare in prima persona.
Tutto inizia a bordo di un elicottero, dove la reporter Lynn e suo marito, il cameraman Blake Langermann, sono impegnati in un servizio su una giovane donna scomparsa.
Ad un certo punto un guasto (?) all’elicottero lo fa precipitare.
Mi risveglio (purtroppo) nei panni di Blake e mi avvicino all’elicottero precipitato e ci rendiamo conto (io e Blake) che non ci sono nè il corpo del pilota nè quello di Lynn.
Armati solo della nostra inseparabile telecamera (che in questo nuovo capitolo è munita di microfono ambientale, che ci permette di sentire quanto sono distanti o vicini da noi i pazzi che ci vogliono morti), ci mettiamo in marcia alla ricerca dell’amata Lynn.
Durante la nostra prima esplorazione vengono subito alla luce i cupi e torbidi segreti che si nascondono in quello che a vederlo sembrerebbe un villaggio abbandonato.
Veniamo a conoscenza tramite incontri poco piacevoli e documenti sparsi qua e là, di una sorta di setta religiosa che a causa di credenze diverse poi si separa, formando due fazioni, gli Eretici e i Cristiani.
Come nel precedente capitolo non abbiamo la possibilità di difenderci, possiamo solo nasconderci, scappare oppure morire, detto questo, benvenuti a Temple Gate, Arizona!
PRONTI A TUTTO… O QUASI!
Una novità interessante è quella di poter registrare alcuni momenti con la telecamera, che verranno commentati poi da Blake, catalogati e accessibili durante il game in qualsiasi momento.
In questo Outlast 2 abbiamo un inventario di tutto rispetto, guardando in basso avremo la visuale di 2 tasche che conterranno le sempre troppo poche batterie e le bende per medicarci in caso di ferite gravi.
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FANTASMI DAL PASSATO
La discesa negli inferi del fanatismo religioso in cui si ritrova Blake passa anche per dei flashback perfettamente integrati, senza caricamenti o attese nel mondo di gioco.
Entrare in un armadio e ritrovarsi in un armadietto in una scuola di decenni prima è un attimo! Scuola che frequentava Blake insieme alla moglie Lynn e ad una famosa Jessica, sognata poco prima dell’incidente sull’elicottero.
Le due trame quindi vanno avanti di pari passo, con la perversione dei fanatici religiosi che hanno evidenti similitudini con la repressione della sessualità e delle regole ferree che la scuola imponeva, dove ogni tanto Blake si fa un giro. Qui seguiamo la storia di Jessica alla ricerca della verità tra disegni, dialoghi e… scoprirlo starà a voi!
Questi flashback (per me assolutamente senza senso visto il contesto in cui si trova il protagonista, braccato, ferito, stanco, in un inferno, alla ricerca della moglie, che dovrebbe essere la priorità su tutto, anche su eventuali sensi di colpa del passato) iniziano a far dubitare Blake sempre più, della sua percezione della realtà, oltre alle scene oniriche del passato, anche il presente diventa sempre più indecifrabile.
Le persone che incontra sono sempre meno umane e le cose che accadono sono sempre più surreali, starà immaginando tutto? Impazzendo? E’ in coma? E’ un sogno? Me lo sono chiesta svariate volte, davanti a certi avvenimenti, che non dirò per non spoilerare, ancora adesso mi faccio la stessa domanda: ma non è materialmente possibile una cosa del genere! Eppure cosi è.
GRAFICA E SONORO
Il motore grafico Unreal Engine 3 fa il suo lavoro a dovere, anche se qualche difetto c’è e si vede. Ho apprezzato molto di più la colonna sonora, in cuffia si percepisce ogni sospiro, rametto spezzato, passi ecc.ecc. che enfatizzano alcuni momenti di tensione estrema.
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CONSIDERAZIONI
A me non è piaciuto questo Outlast 2 e vi spiego in grandi linee perchè:
La storia la trovo un gran casino dove si è voluto mettere una varietà di ingredienti che fanno scandalo, ma che a lungo andare poi hanno perso il gusto di base.
Non mi spiego che ruolo ha in tutto quello che è successo sin dall’incidente la luce accecante bianca, che si è vista in altre occasioni durante il gioco, motivo per cui ero quasi convinta che Blake, fosse si precipitato, ma finito in qualche ospedale forse in coma e quindi immaginava tutto, oppure in qualche centro medico a subire esperimenti di qualche tipo.
In ogni caso questo Outlast 2 è sicuramente malato, molto più del primo, quindi fate attenzione quando siete in elicottero, potreste precipitare nella mente di Blake Langermann oppure in quel di Tample Gate, in entrambi i casi, siate preparati al peggio.
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