The Last Guardian – PS4 – Recensione

The Last Guardian – PS4 – Recensione – A spasso con Lara

Sviluppato dal Team Ico e Pubblicato da Sony per Play Station 4 in esclusiva The Last Guardian ha avuto uno sviluppo lungo e travagliato. 

E’ Fumito Ueda autore di Ico e Shadow Of The Colossus (2005) che ci racconta dopo 11 anni forse la sua Opera (con la O maiuscola voluta) più epica ed emozionante di sempre.

LA STORIA

Tutto ha inizio con un bambino che si risveglia in una caverna senza ricordare come e perché sia finito li, accanto a lui il gigantesco e mitologico Trico, un misto tra un grifone, un cane randagio e Falkor de “La Storia Infinita”.

Da qui comincia La Magia…

La conoscenza tra i due protagonisti comincia con dei barili che il bambino darà durante la storia al nostro gigante buono, barili magici forse, che sembrano influire, sull’umore e sulle prestazioni di Trico.

Più di questo non vi dico perché spoilerare questo titolo è veramente un peccato.

 

UN VIAGGIO CHE E’ UN’OPERA D’ARTE

Il mio personale viaggio con Trico e il piccolo hobbit (chiamato simpaticamente da me cosi perché non ho mai saputo fino alla fine il suo vero nome) è stato impegnativo ed appagante, un’amicizia tra due esseri cosi diversi che si ritrovano a dover collaborare tra loro in un contesto non sempre facile ed immediato da capire, ma il sodalizio tra i due funziona alla grande rafforzando man mano la loro amicizia.

Alcuni dei gesti più significativi tra i due sono i momenti di tenerezza (da me chiamate le coccole time), in cui Trico col suo bel musone si avvicina al nostro piccolo hobbit per ricevere e dare affetto. Ho trovato questa cosa di una tenerezza immensa, considerando la mole del nostro compagno di viaggio.

Per tutte le emozioni che ho provato durante il gameplay considero questo titolo una vera Opera d’Arte, sicuramente per pochi eletti che non si soffermano ai difetti ma vanno oltre.

Questo non è un gioco come tanti, questa è la storia di un’amicizia rara, non fatevi ingannare da quello che si vede, analizzate il contesto, andate oltre, scoprirete un mondo unico e incredibile, dove la magia la fa da protagonista e spinge i nostri amici a lottare e combattere l’uno per l’altro.

CONTROLLI E GRAFICA

La gestione dei nostri amici non è semplicissima e questo può scoraggiare la maggior parte dei gamers che appunto, come ho scritto prima, si soffermano ai difetti.

La telecamera ad esempio, che ogni tanto fa un po come gli pare. Il sistema di inquadratura specie al chiuso, complice la dimensione di Trico, impedisce di capire in che punto del corpo di Trico siamo.

Graficamente le location interne sono meravigliosamente calde ed accoglienti, esternamente invece i colori chiari troppo accesi, soprattattutto il bianco, tendono ad accecare troppo il giocatore. La visuale più in profondità del contesto che ci circonda, sparata dal bianco candido, risulta appena visibile, un vero peccato.

Penso sia stato fatto di proposito per non appensantire graficamente il gioco, che si sarebbe arricchito però di particolari non trascurabili.

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PROMOSSO A PIENI VOTI

Al di là degli innumerevoli pareri negativi che potrete leggere o sentire da chi ha giocato questo titolo solo con gli occhi e non con il cuore, io vi esorto ad andare oltre.

The Last Guardian è uno di quei giochi che va dritto al cuore, se vi lascerete rapire dalla sua magia e saprete farvi incantare, vi regalerà emozioni rare che conserverete nel tempo.

Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”