Voodoo – PC Windows – Intervista a Paolo Chiaramello di BitB

Voodoo – PC Windows – Intervista a Paolo Chiaramello di BitB

Abbiamo l’onore e il piacere di ospitare sulle nostre pagine Paolo Chiaramello, il cervello (nella scatola) di Brain in the Box, gruppo indie tutto italiano che sta lavorando sul gioco “Voodoo”, attualmente in fase pre-alpha e disponibile per il crowfounding su kickstarter.com

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FIRST LOOK

Abbiamo partecipato con una quota al crowfounding e quindi ad oggi abbiamo una chiave di accesso alla pre-alpha che presto utilizzeremo sul sito per mostrarvi qualche dettaglio di questo gioco che sembra venir su molto bene e soprattutto sembra avere le carte in regola per ritagliarsi un suo spazio nel panorama Indie internazionale.

Voodoo è un survival-game improntato sul multiplayer con un vasto “open world” con ambientazioni che porteranno sui nostri schermi un immaginario continente africano popolato da strane creature.

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La raccolta di risorse e la caccia saranno fondamentali per sopravvivere nel gioco e bisognerà fare attenzione a giganteschi colossi (che daranno i brividi ai giocatori che hanno apprezzato Shadow of the Colossus per PS2), denominati Izimus, che popoleranno la vasta area di gioco.

I ragazzi stanno prestando massima attenzione e cura nello sviluppo del sistema di combattimento, per renderlo fluido ed avvincente, e stanno inoltre sviluppando un completo sistema di crafting che aumenterà longevità e giocabilità del titolo.

Grafica e sonoro stanno ricevendo lo stesso minuzioso trattamento e siamo certi che il gioco regalerà soddisfazioni anche da questo punto di vista.

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L’INTERVISTA

Passiamo quindi all’intervista con il CEO di Brain in the Box, Paolo Chiaramello.

Valerio: Ciao Paolo e grazie per essere qui a dedicarci del tempo, siamo certi che saranno giorni frenetici durante i quali vi state dedicando anima e corpo a questa vostra creatura. Innanzitutto parlaci del team di sviluppo, come è nata Brain in the Box, chi siete (cosa portate? Si ma quanti siete? Un Fiorino! Cit.) e come mai avete scelto questo nome?

Paolo: Ciao Valerio, Brain in the Box nasce dalla passione per i videogames, dalla voglia di provare a fare qualcosa di nuovo. Quando ho deciso di creare un team di videogames ho iniziato a mettere volantini in giro per le scuole sperando che qualcuno mi richiamasse. Nel giro di poco tempo si è formato un bel gruppo ed abbiamo iniziato a vederci nei bar di Torino, parlando di cosa ci sarebbe piaciuto fare e quali fossero i nostri canoni nel mondo dei videogiochi. Con il passare del tempo ci siamo trovati a programmare ai tavoli di casa nostra e poco alla volta il progetto ha assunto una dimensione sempre più seria. Quando abbiamo pensato al nostro nome volevamo qualcosa di diverso, che non ricalcasse il classico “studio” o “entertainment” e che esprimesse la nostra creatività così abbiamo pensato a “Brain in the Box”, abbreviato “BitB”.

Valerio: Parliamo di Voodoo. Dalle immagini e dai video che abbiamo visto su Kickstarter abbiamo notato l’assonanza (da voi stessi dichiarata) con il mitico Shadow of the Colossus, che su Playstation2 ha segnato letteralmente un epoca, dal quale avete preso in prestito le boss fights con i giganti. Voi però avete deciso di spostare le location del gioco in Africa e di creare questi giganteschi Izimus super tribali. Scelta sicuramente d’impatto e molto originale. Come mai questa decisione? Cosa vi ha ispirato?

Paolo: Credo che ricreare una pietra storica per il mondo dei videogiochi come “Shadow of the Colossus” sia un’impresa impossibile, come giustamente hai detto, noi ci limitiamo ad ispirarci a Shadow, bisogna portare rispetto verso certe produzioni così importanti e noi ce la stiamo mettendo tutta. L’Africa e le ambientazioni primordiali sono state momentaneamente poco utilizzate in questo settore, soprattutto nei survival games. Sono convinto che abbia un’enorme potenziale grazie alle numerose ambientazioni che un continente così vasto può offrire. Noi abbiamo provato a mettere nel nostro gioco tutti questi posti così magici e caratteristici, ma Voodoo non è un gioco storico. Noi non stiamo cercando di ricreare l’Africa, ma ci stiamo ispirando ad essa per creare il nostro mondo di fantasiaL’ispirazione invece è arrivata per caso, in un momento difficile del nostro percorso, dove in molti ci avevano abbandonato e pensavamo di dover rinunciare al nostro sogno. Poi una mattina, dopo aver visto alcune immagini evocative su un cd con una maschera africana, le idee hanno iniziato a frullare per la testa e subito ci siamo resi conto che potevamo avere qualcosa di prezioso tra le mani.

Valerio: Per quanto riguarda il gameplay, il gioco sarà prettamente improntato sul multiplayer online come un MMO puro o ci sarà anche una sorta di campagna da affrontare in single player o in co-op?

Paolo: Credo che se Pietro Papalia, il nostro lead animator sentisse la parola MMO su Voodoo si potrebbe arrabbiare molto, Voodoo è un puro survival game, come Rust o Ark, improntato sull’open world e sulla sopravvivenza. All’interno del nostro gioco pvp e pve sono bilanciati e le dinamiche vengono costruite dai giocatori e dalle loro scelte. Non ci sarà una campagna, ma all’interno del nostro mondo di gioco si racconta una storia, una storia che va percepita dai piccoli indizi sparsi per la mappa e che non viene raccontata direttamente al giocatore. L’idea è quella che sia il giocatore stesso l’artefice della sua storia e dopo un certo periodo, girovagando, ti renderai conto che in certi luoghi altri giocatori hanno compiuto delle azioni, come battaglie, accampamenti abbandonati e altro ancora.

Valerio: Fulcro dello sviluppo attualmente pare essere la sezione relativa al Crafting che da quello che abbiamo potuto vedere e leggere sembra davvero enorme! Basta citare la sola presenza di più di 8000 armi diverse craftabili con l’abbinamento dei vari materiali. Pensate che possa essere una delle armi vincenti del gioco?

Paolo: Il crafting prenderà forma con il tempo, bisognerà avere pazienza per vedere realizzata la nostra idea. Inizialmente si avrà a disposizione un numero limitato di edifici che permetteranno giusto l’insediamento in una zona costruendo la propria capanna, muri difensivi, torrette e qualche trappola. Per quanto riguarda le armi ci saranno a disposizione una ventina di armi che si potranno costruire. L’idea è quella di creare un metodo di crafting dove le armi sono divise in parti e ogni parte avrà delle caratteristiche specifiche. Il giocatore avrà la possibilità di assemblare le varie parti creando la sua arma personalizzata e si potrà raggiungere fino a 8000 combinazioni differenti. Chiaramente per realizzare tutto questo ci vorrà del tempo e sicuramente verrà integrato dopo il rilascio dell’early access.

Valerio: Attualmente lo sviluppo è previsto su piattaforma Windows, pensate di potervi poi spostare anche su console o preferite concentrarvi esclusivamente sulla versione PC?

Paolo: Al momento il pensiero di portare Voodoo su console esiste, vogliamo fare una cosa alla volta e cercare di farla bene. Per adesso ci concentreremo sulla versione PC, in seguito, dopo essere usciti, proveremo a pensare ad un’eventuale porting su console.

Valerio: In che lingue sarà localizzato il gioco nei testi e, se ce ne fossero, nei dialoghi?

Paolo: Il gioco sarà localizzato solamente in Inglese all’inizio. Sarà l’andamento del titolo a permetterci di localizzare altre lingue e sicuramente una delle prime, sarà sicuramente l’italiano.

Valerio: Paolo, grazie ancora per il prezioso tempo che ci hai dedicato, a nome del sito e di tutto il gruppo Mondo Gaming di Facebook. Potremmo dirti “in bocca al lupo” ma preferiamo un più tribale “in culo all’Izimu”! Saprai bene come rispondere… Non vediamo l’ora di mettere le mani sul gioco e sproneremo tutti a dare un contributo.

Paolo: Grazie a voi!

CONCLUSIONI

Insomma, cari Nerdreamer, restate sintonizzati per novità sul gioco.

Presto ci dedicheremo alla Pre-Alpha.

Il nostro invito è però quello di supportare lo sviluppo del gioco, tutto MADE IN ITALY, che porterà alta la bandiera del nostro paese nel mondo Indie.

Potete quindi da subito andare a QUESTO LINK e dare il vostro contributo alla causa dei ragazzi di Brain in the Box! 

Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”