Battle Royale – Recensione – Mangattack

LA STORIA
In questo manga il Giappone viene proposto come uno stato totalitario chiamato La Repubblica della grande Asia, e vige una legge, denominata BR ACT, per la quale ogni anno viene estratta una classe di terza media che dovrà partecipare al “programma”.
Questo “programma” altro non è che un gioco spietato per la sopravvivenza, dove i giovani partecipanti dovranno massacrarsi con armi, molto randomiche, che gli verranno fornite e se cercheranno la fuga o l’ammutinamento verranno uccisi direttamente dall’organizzazione, tramite dei collari che li geolocalizzeranno e terranno sotto controllo.
Nel corso dei volumi i 42 tra ragazzi e ragazze verranno decimati e i sopravvissuti si divideranno in “due scuole di pensiero”, chi farà di tutto pur di essere l’unico superstite e chi cercherà collaborazione per sovvertire il sistema e fuggire dal Battle Royale.
Shuya e Noriko, i nostri due protagonisti, aiutati da Shogo, lo sfortunatissimo vincitore del BR precedente, che per una fatalità si è trovato di nuovo in questo inferno, cercheranno una via di fuga, ma dovranno fare i conti con chi vuole essere l’unico superstite, pronto quindi ad assassinare chiunque gli si pari davanti.
CONSIDERAZIONI

I disegni li oserei definire un po’ vintage, infatti per quanto l’opera sia targata 2000-2005 i disegni sembrano appartenere più agli anni ’90, i ragazzini sembreranno degli adulti e i fisici saranno leggermente sproporzionati, a tratti deformi e sicuramente non appartenenti ai canoni dello stile di disegno odierno.
Le morti, il sangue e lo splatter non si faranno di certo desiderare in quest’opera, quindi se avete uno stomaco forte e non vi fate angosciare o impressionare facilmente vi consigliamo la lettura a colpo sicuro!
Ed ora beccatevi la videoreview approfondita di quest’opera!







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