Vasco Rossi Live Kom 2016 – Do Re Mi Fa NERD

Vasco Rossi Live Kom 2016 – Do Re Mi Fa NERD

Abbiamo presenziato alla seconda delle quattro serate tutte SOLD-OUT organizzate allo stadio Olimpico per il Live Kom 2016 targato Vasco Rossi, ecco il nostro parere.

LA COMBRICCOLA DEL BLASCO

La combriccola del Blasco è quella annunciata, con Vince Pastano alla chitarra, Andrea Innesto ai fiati, Alberto Rocchetti alle tastiere, la voce stupenda della “corista” Clara Moroni, e “El Trio maravija” composto da Stef Burns all’altra chitarra, Claudio Golinelli al basso e Will Hunt alla batteria.

A cantare è un Vasco che sembra quello dei tempi d’oro. Nonostante la carta d’identità del cantante segni 64 primavere Vasco sembra un ragazzino intonando ogni canzone dalla prima all’ultima nota con intensità, senza trucchi, senza inganni, senza pause. Il vincitore assoluto della serata è proprio lui.
Più di 100.000 persone in due serate e altrettante nelle prossime due sono frutto di un lavoro che nel tempo lo ha confermato come il leader indiscusso del rock italiano.

LA SCALETTA

La scaletta è variegata e viene incontro ad ogni gusto, genere ed età.
– Lo Show
– Lo vedi
– Deviazioni
– L’uomo più semplice
– Come Vorrei
– Accidenti Come Sei Bella
– Un Gran Bel Film
– Sono Innocente
– Guai
– Il Blues Della Chitarra Sola
– Manifesto Futurista Della Nuova Umanità
Interludio 2016 con spettacolare pezzo della Moroni e assolo di Stef Burns alla chitarra per il pezzo Anima Fragile
– Gli Spari Sopra
– Mash up Delusa + T’immagini/ Mi Piaci Perché/ Gioca Con Me
– C’è Chi Dice No
– Medley acustico: Nessun Pericolo Per Te/ Una Canzone Per Te/ Dormi Dormi/ L’Una Per Te / La Noia
– Quante Volte
– Stupendo
– Sballi Ravvicinati…
– Rewind
– Siamo Soli
– Vivere Non è Facile
– Ormai è Tardi
Sally (nella prima serata) – Un senso (nella seconda) – Altri due brani differenti nelle altre due serate
– Siamo Solo Noi
– Vita Spericolata
Albachiara per una chiusura da pelle d’oca

NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRO CONCERTO

Tra un pezzo, una pausa ed un medley c’è tempo per della filosofia spicciola che però infiamma lo stadio!
In primis un invito alla folla “Non abbiate paura! Realizzate i vostri sogni! Ce la farete! La paura è il vero male da evitare”

A seguire un ricordo, quello per Marco Pannella che ha lanciato il pubblico in un infinito applauso: “Questa sera voglio salutare un caro amico e un grande uomo, un uomo che non aveva paura, un uomo che continuerà a vivere per sempre dentro di noi! Viva Marco Giacinto Pannella!”

Ed oltre alle parole tanta musica, con l’interludio 2016, anello di congiunzione tra la prima e la seconda parte del concerto che ha avuto tre protagonisti indiscussi.

Prima Steff Burns con un assolo di chitarra a far morire il pubblico sulle note di Anima Fragile.

Poi l’assolo di Carla Moroni che racchiude un significato personale della cantante essendo legato a doppia mandata con la sua filosofia yoga nel nome della sacralità della terra, auspicando che i potenti possano governare il mondo in modo giusto. (Spiegazione data dalla stessa Moroni su Instagram).

Infine una menzione d’onore a Will Hunt… Sicuramente il suo stile è HARDCORE, spacca quella batteria come un falegname spaccherebbe i ciocchi di legno, ma se questo concerto è stato così bello è anche merito suo. Fondamentale nei momenti più tosti e rockettari del concerto.

TUTTO E’ BENE CIO’ CHE FINISCE BENE

In conclusione questo Live Kom 2016 consacra Vasco come un gigantesco pezzo di storia della musica italiana e non lo fa ricordando il passato, ma confermando, nel presente, che Vasco è vivo più che mai ed è in grado di mangiarsi un palco a colazione senza alcun problema, cantanto a squarciagola come tutti i presenti allo stadio, mani tese in alto ed occhi al cielo, con la luna piena che spunta oltre l’Olimpico alle sue spalle mentre canta l’ultima canzone, a sugellare una serata indimenticabile.

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Valerio "Raziel" Vega: Napoletano a Roma, Tecnico Ortopedico di giorno, Retrogamer compulsivo di notte. Creatore del progetto Nerdream, amante del cinema, delle serieTV, dei fumetti e di tutto ciò che è fottutissimamente NERD, sogna una vecchiaia con una dentiera solida ed il pad di un NES tra le mani. Il suo motto è “Ama il prossimo tuo come hai amato il tuo Commodore64”