Il diavolo veste Outcast – SlowFoodTV
A 4 giorni di distanza dalla prima puntata della nuova serie Outcast, andata in onda il 6 Giugno su Fox, vogliamo confermare la nostra fama di lumache televisive con una puntata di SlowFoodTV dedicata proprio a questo episodio. SPOILER ALERT ATTIVO!
IL FUMETTO
Tutto parte dall’omonimo fumetto scritto da Robert Kirkman (già noto per la produzione di “The Walking Dead”) e illustrato da Paul Azaceta, pubblicato in Italia da saldaPress da Marzo 2015 e negli Stati Uniti da Image Comics con circa un anno di anticipo.
Per chi ha letto il fumetto questo primo episodio è letteralmente preso a piè pari da esso con numerose scene che sembrano state sceneggiate utilizzando solamente la controparte cartacea.
Questo da un lato inorgoglirà i fan della serie a fumetti anche se allo stesso tempo gli toglierà ogni speranza di vedere un colpo di scena, dall’altro invoglierà coloro i quali non avessero ancora letto il fumetto a cercarlo disperatamente qualora si innamorassero degli episodi in TV. La scelta sulla carta sembra vincente.
IL DIAVOLO VESTE OUTCAST
La prima puntata comincia con il botto e la prima scremata ai telespettatori si ha dopo circa 5 minuti di orologio. Uno scarafaggio cammina su una parete, un bambino la osserva, si da una grattatina e SBAM con una testata la spiaccica al muro (fracassandosi anche parte del cranio) per poi leccare il lauto pasto direttamente dalla parete di casa. Si scende poi dalla cameretta al piano di sopra alla cucina al piano di sotto in cerca di cibo. Due patatine prese dalla dispensa e un dito… Si avete capito bene, un dito. Il suo dito… Insomma scarafaggio, cranio, patatine e dito, la colazione dei campioni.
A questo punto abbiamo già perso i paurosi, i timorati da Dio, le fan di “Una mamma per amica” e gli iscritti al fan club di Antonella Clerici e Benedetta Parodi.
Il resto di noi proseguirà nella visione consci del fatto che le possessioni demoniache saranno il fulcro principale della storia.
L’attore Patrick Fugit, sosia di Alessandro Cattelan, nei panni del protagonista Kyle Barnes già dopo un solo episodio vince a mani basse il premio come sfigato del secolo.
Figlio di una madre posseduta, marito di una moglie posseduta e dulcis in fundo tornato nella sua città proprio quando il reverendo del paese sta cercando di salvare da una possessione lo stesso bambino che in soli 5 minuti ha sfoltito noi attoniti spettatori.
CLAUSTROFOBIA CHE TUTTE LE FESTE SI PORTA VIA
Quello che pervade ogni singola scena è un senso di malessere, oppressione, paura, delirio e tensione che rimane costante grazie alle musiche, ai dialoghi, alle facce dei personaggi e anche alle loro scelte, talvolta insane.
Di sicuro questa rotta intrapresa vuole rendere subito chiaro il concetto (a chi non ha letto il fumetto) che questa serie non fa assolutamente al caso di alcuni e può essere droga per altri e allo stesso tempo vuole fidelizzare gli appassionati del fumetto stesso, che non vedono l’ora di poter fare da Ciceroni ad amici e parenti già dal prossimo episodio.
E voi?
Sarete IN o OUTcast?
MYNERDOMETRO: 7/10
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