Layers of Fear – Recensione – A spasso con Lara #1

Layers of Fear – Recensione – A spasso con Lara

Lara Padawan ci porta a spasso nel mondo dei videogames in questa prima puntata della sua rubrica “A spasso con Lara”. In questo primo appuntamento ci recensirà il gioco Layers of Fear.

PICCOLI SPOILER PRESENTI NELL’ARTICOLO

DIPINTI E TURBAMENTI

Sviluppato dai polacchi della Blooper Team, Layers of Fear è un Indie Horror in prima persona cupo e intelligente.

Approdato su Steam in Early Access ad Agosto 2016 e rilasciato successivamente in versione integrale su PS4 e Xbox One il 16 Febbraio dell’anno successivo, il titolo ci mette nei panni di un pittore che nella sua vita da artista ha visto fama, ricchezza e amore.

Faremo un viaggio in una mente disturbata, alla ricerca incessante e ossessiva di un talento ormai perduto, ma questo viaggio lo faremo in maniera graduale, attraverso frammenti di vita passata, che ripercorreremo grazie ad alcuni oggetti che ho chiamato (in game) “ricordi” ed anche alcuni messaggi sparsi per la casa e scritti sui muri.

THE DARK SIDE OF THE MOON

L’inizio del gioco ci fa entrare in una bella casa calda e accogliente, con ritagli di giornali e foto che ci riportano ai giorni di serenità tra lavoro e famiglia, ma ben presto ci vedremo catapultati in un’altra realtà…

Varcata la soglia dello studio del nostro artista tutto prende una piega diversa.

Comincia “il viaggio”.

Si accendono i ricordi e si innesca un meccanismo per cui, da quel preciso istante in cui ci ritroviamo davanti ad una tela vuota, il protagonista perde coscienza di se e comincia una ossessiva e disperata ricerca dell’ispirazione per completare l’opera perfetta.

Tormentato dai sensi di colpa (?) consumato dall’alcool, vede e sente cose che, in realtà, non esistono. Capire cosa lo tormenti e da cosa dipenda la sua ossessione inizialmente non è cosa facile. Gli artisti, si sa, sono spesso eccentrici ed è per questo, per vivere al meglio l’atmosfera di gioco, che io consiglio assolutamente di utilizzare le cuffie (modalità consigliata anche al principio del gioco stesso).

TI RICORDI DI ME?

Durante l’esplorazione della casa alla ricerca dei “ricordi” saremo vittime di alcuni jumpscare del tipo: quadri che cambiano aspetto, mobili che si spostano da soli, ma nulla di veramente terrificante.

Anzi, essi tengono alta l’attenzione durante la ricerca per ricomporre il puzzle, del quale, più andiamo avanti e meno ci sembrerà di capire.

In realtà ogni ricordo ci aiuta ad entrare nella mente del pittore svelando presunte colpe che daranno vita alla follia che lo tiene ormai prigioniero, ma non temete perché non c’è rischio di morire in questo gioco vedrete… O meglio, il protagonista vedrà e sentirà cose o presenze che al massimo gli faranno perdere i sensi, ma sarà tutto frutto della sua pazzia.

Il nostro scopo è finire il quadro, quindi , la ricerca dei “ricordi” è fondamentale per capire.

LASCIA O RADDOPPIA?

Parlando di cose che non mi sono generalmente simpatiche in un gioco (questione del tutto personale, intendiamoci) ci ritroviamo a dover risolvere talvolta dei piccoli rebus. Fortunatamente essi sono quasi sempre di facile soluzione.

Altro aspetto da non sottovalutare è la parte tecnica del gioco: il framerate accuserà il colpo, pesantemente, specie su macchine più deboli.

In conclusione direi che, nel complesso, il gioco è un piccolo capolavoro. Graficamente eccellente e con un sonoro di sicuro effetto che tratta una tematica come la schizofrenia in modo davvero interessante.

Angosciante e a tratti inquietante, lo consiglio agli amanti degli Horror Psicologici.

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laralogoLara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”

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Alessia Lara Padawan – Romana, youtuber, nerd fino al midollo, adora film, serieTV, cartoni animati ed è malata da anni di una grave forma di dipendenza dai videogames. Il suo motto è: “Se credi anche lontanamente che ne valga la pena… allora GIOCALO!”